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Sono innocente

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Sono innocente

di alan smithee
8 stelle

IL NOIR SECONDO FRITZ LANG

"Tu e il bimbo stavate cosi bene, dentro una casa!

Abbiamo avuto anche noi una casa... per pochi istanti.

Tutti a questo mondo dovrebbero avere una casa...."

Uscito di prigione, Eddie Taylor è intenzionato rifarsi una vita. All'inizio la parabola del sogno americano pare avverarsi e l'uomo si sposa con la dolce e risoluta Joan e trova lavoro presso un corriere.

Purtroppo per lui il pregiudizio della gente legato alla sua trascorsa condizione di galeotto, lo perseguita.

Nel corso della luna di miele viene cacciato dai proprietari dell'hotel senza un giustificato motivo.

Inoltre poco dopo il datore di lavoro lo licenzia in tronco perché responsabile, senza vera colpa, di aver accumulato oltre un'ora di ritardo sulle consegne.

Ma soprattutto e cosa più grave, Eddie viene accusato ingiustamente di aver rapinato una banca, e riconosciuto responsabile della morte di ben sei persone.

La legge americana prevedeva, a quei tempi, che giunti alla quarta incriminazione con detenzione, altra soluzione non ci sia se non l'esecuzione capitale.

Grazie agli sforzi della tenace consorte, pochi istanti prima della sua esecuzione Eddie ottiene in extremis una sorta di indulto, che lo scagiona dal reato.

Ma ormai l'uomo, sfiduciato dal corso della giustizia, ha già organizzato la sua evasione dalla prigione, durante la quale spara e uccide per errore il prete del carcere, padre Dolan.

Eddie ora è un vero assassino e il suo destino, ora più che mai, è la fuga, che l'uomo intraprende assieme alla adorata consorte Joan, che non ha mai smesso in tutto quel tempo, di credere in lui e nella sua totale estraneità alle ultime feroci accuse mossegli.

Da uno script teso e concitato a cura del valido sceneggiatore C. Graham Baker, Fritz Lang dirige un noir attanagliante, ideale gemello del di poco precedente Furia (1936), parimenti incentrato sulla strenua difesa di un uomo innocente, ingiustamente accusato di crimini che non lo riguardano.

Lang ama queste situazioni e si protende a concentrare la sua attenzione sugli strenui tentativi del coraggioso ed impavido personaggio per vedere riconosciuti i propri diritti e la verità negata.

Come in Furia, il ruolo femminile, dolce ma anche risoluto, è ricoperto con grande aderenza e passione dalla diva Silvia Sydney, perfetta anche stavolta in un ruolo speculare al film precedente.

 

Henry Fonda, Sylvia Sidney

Sono innocente (1937): Henry Fonda, Sylvia Sidney

Henry Fonda, volto onesto adombrato da un destino crudele quanto sadico, incarna alla perfezione il volto ed il corpo sofferente, ma anche fiero ed onesto del cittadino che deve ricorrere alla clandestinità e alla illegalità per assicurarsi la salvezza.

L'incubo dell'ingiustizia e del sopruso restano temi centrali e portanti della nutrita ed eccelsa filmografia americana del grande regista tedesco Fritz Lang.

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