Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
E alla fine, Scott Derrickson, ci riprova con gli esorcismi. Dopo l'inquietante dramma di Emily Rose, il seme del male aleggia sopra una New York tinta di un godibilissimo macabro. A me, il film è piaciuto. Sappiamo bene che esistono horror di generi diversissimi e nemmeno paragonabili tra loro; si può passare da quello psicologico come Shining ad uno splatter come Non aprite quella porta, oppure attraverso fantasmi, zombie, vampiri o storie noir di vita. Derrickson in Liberaci dal male sceglie un demone importato negli Stati Uniti da alcuni reporters dei marines dopo l'esplorazione di un antico sepolcro babilonese. Quando il tema diventa religioso e l'equilibrio sottile del film è un filo che passa attraverso la fede nel bene e nel male è ovvio che un'inzuppata in qualche luogo comune la si trova. I dialoghi sono curati (scorrevoli e talvolta divertenti) e il cast è di un discreto spessore. New York appare piovosa, affascinante, cupa e claustrofobica come non mai. Le musiche dei Doors, parte integrante della sceneggiatura, danno quel tocco di realtà talvolta e di grottesco in altre situazioni. Debole a tratti e progressivamente man mano che il film avanza, l'interpretazione di Édgar Ramírez nel ruolo di Padre Mendoza. Un horror che terrorizza e tiene incollati alla poltrona senza essere un capolavoro. Un "giro sulle montagne russe" che, a mio parere, merita il prezzo del biglietto.
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