La recensione su Lucy

di luabusivo

8 stelle

Scarlett.

Inutile nascondersi dietro ad un dito, tutta l'attenzione mediatica sulla nuova opera dell'eccentrico regista francese Luc Besson, ruota intorno alla prova criminale di Scarlett Johansson. La trentenne attrice newyorkese interpreta, nel nuovo film in uscita prossimamente nelle sale, il ruolo di una donna che attraverso l'assunzione involontaria di droghe, raggiunge livelli di percezione sensoriali e mentali che le permettono performance cognitive e risolutive altissime: azione e violenza in un connubio perfetto squarciano lo schermo e rivelano della Johansson doti drammatiche e ginniche inaspettate. Ammirare una diva considerata sexy dai tabloid, musa indiscussa delle ultime opere di Woody Allen, destreggiarsi tra pistole e pallottole fumanti, capitomboli improvvisi dovuti ad esplosioni devastanti, nutre la curiosita' dei cinefili e del pubblico in generale: siamo certi che Luc Besson ha saputo miscelare molto bene la sensualità dell'attrice con le crude esigenze di un action movie. Nel film Nikita (1986) era stata Anne Parillaud, esile attrice al tempo trentenne (come la Johansson vedi sopra), a dover esprimere tutta l'esasperazione e la violenza di una killer, sottoposta a disintossicazione e formazione militare forzata, sotto la regia serrata e "a bout de souffle" di Besson. La scelta della Parillaud per un ruolo così aggressivo è stata una scommessa vinta dall'autore, pochi avrebbero creduto in una giovane donna dalla struttura fisica delicata, quasi eterea, comunque poco guerresca, invece grazie a quel film ha vinto il "Cesar" in Francia e il "David" in Italia come migliore attrice(1991). Bene, Luc Besson ci riprova con LUCY (contrazione di Lucyfer) e mette in gioco l'attrice di Hollywood più richiesta del momento e se stesso, reduce da una serie di prove non del tutto convincenti, in un film che appare un ritorno al futuro in un territorio cinematografico che gli appartiene, in cui noi che lo stimiamo, sappiamo che non ci delude mai.