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Cold in July

Regia di Jim Mickle vedi scheda film

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La recensione su Cold in July

di rocky85
8 stelle

“Che cosa fareste se il vostro cane vi si rivoltasse contro… mordesse qualcuno o lo ferisse? Le alternative sarebbero solo due: o legarlo alla catena o ucciderlo. Per voi quale sarebbe la scelta più crudele?”

Texas, estate 1989. Una notte il mite corniciaio Richard (Hall) sorprende un ladro in casa e gli spara. La polizia archivia il tutto come legittima difesa, ma ben presto Richard dovrà fare i conti con Ben Russell (Shepard), ex galeotto padre del ragazzo ucciso, intenzionato a vendicare il figlio. Ma niente è come sembra, e Richard e Ben scopriranno una triste verità che avrebbero volentieri fatto a meno di sapere. Premessa: non ho letto il romanzo di Joe R. Lansdale, dal quale è tratto questo Cold in July (Freddo a luglio), bel film che mi ha sorpreso e appassionato. Il regista, il giovane Jim Mickle, l’ha adattato insieme al fedele collaboratore Nick Damici (anche interprete nel ruolo dello sceriffo Price) rispettando, a quanto sembra, lo spirito del testo di partenza. Cold in July si dipana in un susseguirsi di colpi di scena e di ribaltamenti di fronte, ed è miracoloso nel riuscire a gestire un’ampia materia narrativa che si snoda in più generi cinematografici (il noir, il thriller ma anche il western) e che tocca più tematiche riuscendo a non essere mai banale. C’è un’attenta critica all’America del profondo Sud, reazionaria, vendicativa e legata all’uso delle armi da fuoco. Ma parla anche dei rapporti paterni, e lo fa in chiave trasversale: il rapporto tra Ben e il figlio Freddy, quello tra Richard e il figlioletto, infine quello che sembra quasi instaurarsi tra Ben e Richard, inizialmente nemici ma poi legati dalla ricerca di una verità sconvolgente. Mickle riesce a destreggiarsi benissimo anche con il tono del film, che a tratti sfiora il grottesco (soprattutto dal momento dell’entrata in scena del memorabile investigatore-cowboy interpretato da Don Johnson) per poi virare verso la fine nella tragedia pura e senza speranza. Grande fotografia, penetrante colonna sonora elettronica anni Ottanta, un finale strepitoso ed un terzetto di interpreti da urlo: sorprendente Michael C. Hall (il protagonista della serie tv Dexter), come al solito bravissimo Sam Shepard e memorabile ritorno in auge per il grande Don Johnson. Cold in July è stata per me davvero una piacevole scoperta, un film teso e radicale; consigliatissimo per gli amanti del noir (o giallo, o thriller), ma anche per chi è meno avvezzo al genere.

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