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Il giovane favoloso

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su Il giovane favoloso

di Siaeman
2 stelle

Presentato in concorso alla 71a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, IL GIOVANE FAVOLOSO è un film che mi ha deluso parecchio.

 

Torna dietro la macchina da presa Mario Martone che, dopo averci narrato le vicende del risorgimento italiano nel ben più riuscito Noi credevamo, realizza un film biografico poco riuscito sullo scrittore Giacomo Leopardi.

 

L'unica nota positiva è l'interpretazione di un gigantesco Elio Germano che aderisce in maniera perfetta ad un personaggio difficilissimo.

Come abbiamo studiato sui banchi di scuola, il poeta di Recanati fu colpito da diversi problemi fisici e fisiologici che lui stesso attribuì al troppo studio, all'isolamento e alla postura completamente errata che lui solitamente aveva quando frequentava la biblioteca del padre, il conte Monaldo. Ebbene, questa sofferenza ci è restituita da Germano in modo impeccabile, ci trasmette tutta la tristezza per una vita imposta e a cui lui non ha mai potuto ribellarsi.

 

Passiamo ora ai punti negativi e partiamo dall'eccessiva durata di 137 minuti, che non esplora molto la parte biografica del poeta, ma si sofferma in particolare sugli ultimi anni passati nella nativa Recanati e sull'ultima parte della sua vita ambientata a Napoli. E proprio questo ultimo segmento infligge il colpo di grazia: una parte molto confusa, per nulla esplicativa e girata con una superficialità che lo spettatore accusa. Completamente fuori parte Michele Riondino nei panni di Antonio Ranieri, anch'egli scrittore italiano che strinse una enorme amicizia con il poeta.

 

Martone fa un enorme passo indietro per quanto riguarda la costruzione storica e le varie ambientazioni, Napoli sembra girata in un set fatto di cartapesta e più di una volta appare tutta la povertà del cinema italiano quando si tratta di produzioni in costume.

A parte Germano, gli altri attori sembrano spaesati. A volte sembra anche che i movimenti dei personaggi in scena siano costruiti talmente a tavolino che vengono eseguiti senza nessuna utilità, ma solo perché imposti dal regista. 

 

Arrivando a conclusione.........una stella ad un film deludente, girato con poca cura, a tratti inutilmente onirico e invaso da un torpore che non permette di invogliare lo spettatore a sforzarsi di capire dove si voglia andare a parare. Avrebbe portato almeno alla sufficienza un racconto lineare sui momenti salienti della vita del poeta.

 

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