Regia di Demofilo Fidani vedi scheda film
L’inizio è buono, anche per l’impostazione della storia, e così anche il finale, che di conseguenza vede sfidarsi i buoni e i cattivi, come destino vuole. Ma è tutto quello che c’è nel mezzo che non c’entra, ed è molto evidente che sia stato buttato lì per riempire solamente il vuoto narrativo gigantesco. Fotografia buona e locations sempre suggestive, che ti fanno sentire su di un altro pianeta, come lo spaghetti-western ha prerogativa di fare (come da bambini si giocava a guardie e ladri). Ma non basta per aiutare un film tirato incredibilmente fino alla fine. Un plauso davvero sincero va a Gordon Mitchell, che non solo ha la faccia giusta, ma con il personaggio di Burt Kelly/Keller è un bandito insolito, poco controllato e chiaramente schizofrenico! Gioca a carte con il suo riflesso nello specchio, e s’incazza e litiga con tutti, compreso il suo doppio speculare! Sembra di vedere Klaus Kinski. É lui, il bandito Keller, che rapisce la figlia di un uomo ricco per usarla come scudo e passare il confine col Messico. Ma Django e Sartana (inutile dire come non funzionino entrambi, a parte Hunt Powers che ogni tanto dà l’impressione di trovarsi sì in uno spaghetti western), sono pronti ad aiutarsi con poche parole e molti proiettili.
Buona l’iperrealtà delle sparatorie, ma le uniche cose che bisogna salvare di tutto il film sono le sei scene in cui è presente il grandissimo Gordon Mittchel: c’è poco da fare, per essere un grande cattivo bisogna avere la faccia giusta!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta