Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Il ritorno nella patinata Hollywood di Agatha Weiss, figlia degenere di un mondo di stelle, sfigurata da un incendio da lei stessa provocato, costituisce il via per un'invasione cancerosa del corpo hollywoodiano già stremato da decenni di (metaforica) endogamia incestuosa, tema ricorrente di tutta la pellicola. Cronenberg giustappone una serie di episodi intrecciati alla Altman, scostandosi però dal ruvido realismo a favore di un registro che sfocia nel fantastico. Le case dei personaggi sono abitate da spettri e ben fornite di psicofarmaci: le inquadrature fanno di tutto per mantenere l'ambiguità delle apparizioni e sparizioni dei fantasmi risvegliati da Agatha, parto di menti debilitate o realtà più profonda impossibile da respingere anche asserragliandosi nei fortini da rivista costruiti sulle Hollywood Hills. La poesia "Libertà" del surrealista Éluard, altro filo conduttore del film, unisce le diverse storie di crisi personale, suggerendo beffardamente come ultima forma di libertà per un corpo in putrefazione sia solo la morte.
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