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Birdman

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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La recensione su Birdman

di sprugola
10 stelle

Il film scorre tutto in un fiato con i suoi elementi ripetitivi quali le percussioni della colonna sonora, la voce del supereroe Birdman che perseguita il protagonista e soprattutto le digressioni oniriche di Riggan (Michael Keaton) che illudono lo spettatore su una possibile deviazione del film verso il genere fantasy.

E quindi Inarritu vorrebbe farci credere di aver girato tutto il film in un unico lunghissimo piano sequenza. Senz’altro c’è dietro una qualche diavoleria tecnologica, versione moderna delle inquadrature sulla schiena di James Stewart che settanta anni fa permisero a Hitchcock di attaccare le bobine sfruttate fino all’ultimo secondo per costruire il suo “Nodo alla gola”. L’impressione che ho avuto però è che questa scelta sia stata fatta per sottolineare lo stato d’animo del protagonista, una sorta di apnea infinita che si spezza soltanto nelle scene in cui dorme o è privo di sensi, più che per sfarzo tecnico.

Lo stile dei libri di Saramago probabilmente è quello che ricalca più da vicino questo stile di narrazione, un racconto dove non viene quasi mai usato il punto e a capo.

 

Il film così scorre tutto in un fiato con i suoi elementi ripetitivi quali le percussioni della colonna sonora, la voce del supereroe Birdman che perseguita il protagonista e soprattutto le digressioni oniriche di Riggan (Michael Keaton) che illudono lo spettatore su una possibile deviazione del film verso il genere fantasy. In questo flusso continuo di scene che si susseguono senza apparenti interruzioni ci sono anche molti salti temporali per cui lo stesso personaggio, nel corso dello stesso movimento di macchina, riappare dopo pochi istanti in una nuova situazione sfuggendo alla logica di quello che si sta vedendo. In questi momenti ci ricordiamo che il cinema può essere magia, ed è un delitto quando la magia non viene usata, allo stesso modo può essere un delitto anche quando viene usata troppo ma per fortuna (a mio avviso) non è il caso di Birdman.

La trama mi ha appassionato molto meno della tecnica di ripresa e della fotografia ma è comunque funzionale alla messa in scena, visto che per questa volta non si può dire il contrario. I dialoghi risultano molto teatrali anche quando i protagonisti non sono sul palco. I personaggi sono tutti stereotipati all’estremo e ben disposti a svoltare ad un certo punto della vicenda, Riggan riscopre la famiglia, Mike (Edward Norton) smette di fare lo stronzo, Sam (Emma Stone) mette la testa a posto. E anche questo sviluppo è molto teatrale. E’ pur vero che l’intera vicenda si svolge all’interno e nei dintorni di un teatro di Broadway.

 

Nota finale, quello che assomiglia all’attore che interpreta quella specie di ritardato con la barba nel film demenziale “Una notte da leoni”, è proprio l’attore che interpreta quella specie di ritardato con la barba nel film demenziale “Una notte da leoni”, ovvero Zach Galifianakis, avrebbe meritato l’Oscar come miglior attore che strabuzza gli occhi ogni due secondi.

 

Nota finale 2, questa è la centesima recensione di Birdman che viene pubblicata su FIlmTv, ho vinto qualche cosa?

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