Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Raro esemplare di sequel niente affatto inferiore al modello originario, che può anche essere letto come un approfondimento di taluni passaggi del primo capitolo lasciati opportunamente in sospensione in attesa di successivi sviluppi ed ora opportunamente integrati da ulteriori sequenze che gettano una nuova luce sullo sviluppo della narrazione intesa nella sua globalità. Questo secondo “Ritorno al futuro” ripercorre passo passo i più importanti avvenimenti già mostrati in precedenza, completandoli, approfondendoli e complicandoli in una interminabile girandola di trovate, gags, inseguimenti mozzafiato, scambi di persona, con la riproposizione di sequenze già note ma esaminate da un’angolazione diversa. Degne di nota sono le stranianti sequenze riguardanti l’universo parallelo con tutte le sue metabolizzanti distorsioni temporali che ci introducono in un mondo tetro e disarmonico dominato dal denaro e dalla corruzione ed amministrato dalla legge del più forte. Sinistra rappresentazione di un oscuro regno dell’ambiguità e della sopraffazione dove nessun onesto cittadino può dirsi veramente al sicuro a causa di una dislocante violenza continuamente in agguato. Palese ammonimento a non intralciare in nessun modo le imperscrutabili vie concesse dal destino ad un’umanità in viaggio verso un futuro denso di pervasive incertezze. Pensato come una moderna favola futuristica, meno lineare rispetto al primo, a tratti convulso e non privo di contraddizioni, forse anche più contorto in virtù delle destrutturazioni narrative operate con frequenti salti temporali ma sicuramente più complesso ed affascinante, il film lascia giocare a lungo i personaggi sul filo del rasoio facendosi bere tutto d’un fiato alla stessa stregua di un bicchiere d’acqua fresca in pieno deserto.
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