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Prisoners

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Prisoners

di LoLori
9 stelle

HO VISTO UN FILM BELLISSIMO!! MA BELLO, MA BELLO!! BELLISSIMO!!!

Non sono un espertissimo nel genere ma certo mi appassiona - credo non accadesse dai tempi de "Il silenzio degli innocenti" che non mi capitava di assister ad un Trhiller così ben fatto!!

Così tinto di giallo, quasi un "polar" che tende al "melò" {ben diverso, nel pur stesso genere, dal superbo, per me quasi supremo, "Collateral"}

E, per molti versi, questo "Prisoner" ricorda abbastanza "il silenzio degli innocenti", almeno nella struttura e così ben coadiuvato com'è dalle ottime interpretazioni!
Forse meno delineati i personaggi, ma qui la regia ci lascia lo spazio necessario per soppesarli, misurarli, osservarli fin nei loro tic, nelle loro reazioni ed emozioni... per immedesimarci con loro... cosa che, a discapito dell'altro, questo "Prisoners" potrebbe risultare ancor più intrigante!
Se "il silenzio degli innocenti" si mostrava e ci mostrava tutto o quasi... questo "prisoner" ci e si lascia solo intuire.
E qualunque intuizione da noi addotta, risulterà vana ed errata nel suo proceder statico e senza apparente via ne di scampo ne di fuga... fino alla serie di colpi di scena finali.
Davvero ben congeniato e strutturato nella sua morsa di dolore che avviluppa, per situazioni e motivi diversi, ogni personaggio.

Dolore che rende e ci rende appunto, prigionieri... di se stessi, delle proprie emozioni... delle proprie angosce...

Dolore che poi, a seconda del personaggio, è annichilimento... rabbia... follia pacata e taciuta... pentimento e impotenza... fino all'abbandono a se stessi ed in se stessi! Fino a far dimenticar, perder le priorità vitali - e morali - dei personaggi, tutti concatenati e "ammanettati" l'uno all'altro... ognuno in conseguenza dell'altro... sorvegliati, spiati, invasi gli uni dagli altri... e che paiono muoversi senza senso, inseguendo una logica che par non sussiter, apparendoci come pedine di una scacchiera senza giocatori intorno.
Davvero ottime le interpretazioni: non saprei chi, tra gli interpreti, elogiar di più rispetto ad un altro... ma resta doverosa una menzione al soprendente, nell'occasione, Hugh "Wolwerine" Jackman", il quale, già in passato, aveva comunque dato prova d'esser pronto a cimentarsi in un cinema più impegnato: lo ricordo brillante omicida in "Scoop", nientemeno di e con che Woody Allen (davvero "la stana coppia" ex novo!) 

Quanto alla regia di questo validissimo e a me, in precedenza, pressoché sconosciuto Villeneuve... lasciate che pur io, almeno per una volta, possa esprimer un giudizio su questa materia cui solitamente mi astengo per timore di scarsa perizia "acuta, azimata, delicata, sopraffina", dal tocco lieve che solo a tratti calca la mano... per poi sfumare nei suggeriti suoi sottintesi.

Altrettanto vale per la sceneggiatura, che, se lo fa, (ma è un mio accostamento, quasi un paragone), non scopiazza, ne strizza l'occhio al filmone di Jonathan Demme... piuttosto vi attinge garbatamente, ma con un piglio attonito e ovattato tutto suo.

Tanto l'altro, premiato con l'oscar, fu sfarzoso, magniloquente e pomposo... ma pur "pompato", spinto com'era "contro" un catttivo che quasi subito ci viene svelato nell'esser suo allucinato e allucinante... tanto questo davvero encomiabile "Prisoner", è invece più moderato, trattenuto... tutto è nascosto, taciuto...

Il colpevole non viene mai nemmeno sfiorato... velato com'è dietro un parabrezza appannato, accecato dalla pioggia... o "nascosto" sotto una botola coperta dal gelido nevischio autunnale. Gelido come asfalto bagnato... e lucido... come la mente di un folle ottenebrata da un dolore tutto suo!

E l'ingannar fuorviante dell'apparenza, anzi, "dell'apparir"... mai come in questo caso, sarà fatale a qualcuno!

Ribadisco, un meraviglioso film questo "Prisoner", proprio "Bello"... come l'attrice che vi è impegnata nel ruolo delle madre "persa" nel suo dolore per aver perduto la figlia, e che, suo malgrado, viene "smarrita" da un marito... "perso" a sua volta in una spirale, anzi, anch'egli "preso" in un labirinto di lucida follia disperata, ostinata... più forte del senso di colpa, del senso morale ed etico stesso... ma che, caparbia... alla fine verrà premiata con la vita... e forse il ritorno ad essa.

O forse no...

 

Voto 9 e 1/2... anche 10...

anche perchèeee...

Ps. senza svelarlo, molto meglio "qui" il gran finale, piuttosto che quello alla "Sergio Leone" de "Il silenzio degli innocenti"!!
fidatevi!

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