Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Piccolo e modesto, ma in fondo un contesto sereno per non dire felice prima che la scomparsa di una coppia di bambine fa emergere un lato oscuro che demolisce fino alle sue fondamenta tante certezze e si oltrepassano quei limiti che mai si sarebbe sognato di superare.
A vedere la trama potrebbe trattarsi di un thriller canonico ma la forza di questo film estremamente sfaccettato è nel perfetto equilibrio a livello di scrittura tra la trama thriller e l'eccellente tensione drammatica che scaturisce dai personaggi.
Il detective Loki e il falegname Dover rappresentano due facce della stessa medaglia e due modi diversi di ottenere giustizia: razionalità accompagnato da un forte senso etico e la cieca disperazione di un padre che vuole assolutamente un colpevole, abbandonando ogni senso morale e recitando preghiere ogni qualvolta scende un gradine ulteriore verso l'orrore.
Un orrore senza mostri e demoni tangibili, ma generati da odio, rabbia e risentimento che affiora lentamente in uomini e donne e che li rende prigioneri, ora vittime e ora carnefici e riassunta in maniera magistrale nella figura dell'Alex di Paul Dano, dove empatia e ribrezzo creano un cortocircuito nella nostra percezione.
E' un film che si insinua come una lama, avvolgente nella fotografia cupa di Deakins e che ha nella resa straordinaria del cast uno dei suoi aspetti migliori. Ero partito con aspettative normali, ma questa pellicola è uno dei migliori thriller che ho visto negli ultimi anni.
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