Regia di Sergio Martino vedi scheda film
Sequel poco riuscito del discreto “Arizona Colt” di Michele Lupo. Mancano rispetto all'originale il protagonista Giuliano Gemma ma soprattutto gli scanzonati toni da commedia che Martino rimpiazza con momenti gore del tutto fuori luogo.
Torna, a quattro anni dal primo film, il personaggio di Arizona Colt in un sequel che di indimenticabile ha ben poco. Le stravaganze proposte da Sergio Martino (che rimpiazza Michele Lupo) sono numerose, ad incominciare dal cast. Passi (o meglio, non passa per niente, ma lasciamo correre) che a dare il volto ad Arizona Colt sia qui Anthony Steffen e non più Giuliano Gemma, ma non si poteva almeno spiegare al primo che il personaggio che stava interpretando aveva ben poco a che fare con l'aria da duro laconico e gli occhi perennemente socchiusi di Clint Eastwood? Voglio dire, non sarebbe questo preciso dovere di un (buon) regista? E per un personaggio che cambia d'interprete v'è invece un'interprete, Rosalba Neri, che cambia di personaggio: Dolores nel primo film (dove tra l'altro ci lasciava le penne), Paloma in questo. Insomma, vien quasi da chiedersi se il casting non sia stato fatto a mezzo sorteggio. I momenti 'light' del film sono forniti dal personaggio di Doppio Whisky (Roberto Camardiel, confermato dal cast del primo film), momenti a cui però Martino e il suo sceneggiatore Joaquin Romero Hernandez hanno poi voluto contrapporne altri al limite del gore, cosa del tutto aliena allo spirito del film di Lupo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta