Regia di Tom Shankland vedi scheda film
E' a "Seven" che probabilmente pensava Shankland quando ha girato questo "w Delta z": atmosfere cupe e sporche, un'indagine che coinvolge da vicino le vite e le sorti dei suoi detective allo sbando, un serial killer che cerca di provare una tesi(meno folle di quanto ci si potrebbe aspettare), ed un finale amaro e desolante, in cui la razza umana ne esce in parte sconfitta e (solo in parte) riabilitata dalle azioni dei protagonisti della vicenda.
In realtà, non fosse per uno dei titoli meno azzeccati della storia(risulta difficile persino ricordarlo), e forse per una distribuzione carente, il thriller di Shankland sarebbe ben al di sopra di molti "fratellini" più celebri, come i vari seguiti di "Saw"(a parte il primo, gli altri sono noiosi ed insulsi), Hostel e compagnia, in cui non esiste neppure una parvenza di significato finale, e in cui lo spettatore è semplicemente invitato ad...inorridire. In "W delta Z" troviamo una sincerità ben diversa, ed una cura per le psicologie distorte dei personaggi che coinvolge: il dipanarsi della trama è convincente, le interpretazioni buone, il sangue e le atrocità sublimate dalla giusitificazione finale e da un personaggio(quello di Skarsgard) davvero atipico ed interessante.
Bravi gli attori, soprattutto Hardy e l'ottimo Skarsgard.
Shankland guarda a "Seven" ma ci mette del proprio senza copiare: il risultato non è eccezionale, ma se non altro molto più che dignitoso.
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