Regia di Ted Post vedi scheda film
Seconda consegna delle gesta del celebre “Dirty Harry”. Don Siegel cede la cabina di regìa a Ted Post e il film si sposta verso territori più consueti per il poliziesco mainstream di quegli anni. Comunque molto buono.
Tornano, a due anni dall'immenso successo di “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!”, il rude ispettore “Dirty” Harry Callaghan e il malsano mondo della criminalità di San Francisco. Rispetto al primo film cambiano il regista, si passa dal mitico Don Siegel a Ted Post, che aveva peraltro già diretto Eastwood in “Impiccalo più in alto!” qualche anno prima, e gli sceneggiatori, passando dal pool di scrittori del primo episodio all'ispirata penna di John Milius e Michael Cimino. Nomi a parte, questo “Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan” è più in linea col poliziesco mainstream anni '70, e resta forse meno impresso negli occhi dello spettatore, con Eastwood che, al posto del mitico, Leoniano discorso che faceva nel primo film, si limita qui a ripetere: <Ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti>. Da notare la presenza di David Soul nelle insoliti vesti di cattivo, prima della fama raggiunta nei panni del detective Kettenth Hutchinson nella serie TV “Starsky & Hutch”. Resta un ottimo poliziesco.
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