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Psyco

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Psyco

di giurista81
8 stelle

 

Un film che non ha bisogno di commenti e che mostra il talento di Hitchcock, fin dalla prima inquadratura con un zoom in e un gioco di montaggio che danno l'idea dell'utilizzo di un drone (che all'epoca non si sapeva manco fosse). Si fornisce infatti l'illusione di un passaggio della macchina da presa dall'esterno all'interno di un camera, penetrando dal pertugio di una finestra (plauso al montatore che cuce due parti di pellicola senza dare l'idea dello stacco). Questa la partenza di una pellicola da cui nascerà l'horror e il thriller moderno, per non parlare dello slasher movie. Alfred Hitchcock, attingendo dalla penna del maestro Robert Bloch (a sua volta ispirato, in parte, dai crimini di Ed Gein), impartisce una lezione di cinema capace di fare scuola e di rinnovarsi nel corso dei decenni. Dario Argento, Mario Bava, Tobe Hooper, Brian De Palma, Lucio Fulci sono solo alcuni dei tantissimi figliocci di Hitchcock folgorati dalla visione di questo film (e non solo). Memorabili alcune sequenze, si veda la scena dell'accoltellamento sotto la doccia che diverrà una delle più citate del genere (si noti l'inquadratura con il topless della Leigh, o più probabilmente della controfigura, non a fuoco ma evidentissimo), oppure le inquadrature in campo lungo della casa avvolta dalla nebbia con la sagoma scura della madre di Norman Bates messa in risalto da una luce interna (fotografia, è il caso di dire, da urlo).

Anthony Perkins fornisce un'interpretazione tanto convincente da confinarlo a vita nel personaggio. Addirittura dirigerà il terzo episodio. Le sue espressioni danno idea perfetta del disturbo psichico del personaggio. Convincono anche gli altri attori, così come è notorio l'intreccio con il colpo di scena finale che, all'epoca, avrà di certo fatto fare il salto sulla poltrona a più di uno spettatore. Che dire poi del teschio mummificato in primissimo piano? un azzardo che costò il divieto ai minori di anni 16, ma non frenò l'incredibile successo commerciale e di critica. 32 milioni di incasso a fronte degli 800.000 dollari di investimento.

Immortale la colonna sonora di Bernard Hermann, che finirà per essere utilizzata anche da rotocalchi e trasmissioni dedicate alla cronaca nera. Un must che conquistò 4 nomination agli oscar, tra cui miglior scenografia e migliore attrice non protagonista per Janet Leigh (premiata col Golden Globe). Avrà tre sequel, uno spin off e un remake di Gus Van Sant. Robert Bloch, asso del thriller e del weird (ma anche della fantascienza), negli anni settanta e ottanta, tentò di bissarne il successo scrivendo i romanzi Gotico Americano (1974) e Jack Lo Squartatore (1984), intervallati da Pycho 2 (1982). Buoni testi, ma ormai penalizzati dal fatto di non esser più dei precursori.

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