Regia di Francis Lawrence vedi scheda film
Secondo capitolo di una serie destinata a concludersi (augurio o rimpianto?) con il numero tre.
La zuppa è sempre la stessa: il film tira avanti a suon di prevedibili pretesti. In primis, quello di una (in questo caso addirittura due!) storia(e) d’amore fastidiosamente mielosa(e), che guarda molto (troppo) a “Twilight”. Ma del resto, il target di riferimento è quello (e questo è uno dei più grossi limiti della saga di “Hunger Games”).
Eppure stavolta il tutto funziona decisamente meglio che nel precedente capitolo. Questo grazie soprattutto all’ambientazione selvaggia e “piacevolmente” esotica che fa da sfondo ai nuovi giochi, a nonché tutta la parte dello svolgimento di questi, che è emozionante, veloce e piena di belle trovate (citiamo quella della nebbia).
L’idea della (finta) vita privata dei due protagonisti resa spudoratamente pubblica contro la loro volontà tramite l’uso di media mai così invadenti è tremendamente attuale, così come tutti i risvolti politici della prima parte.
In definitiva, se si è disposti a chiudere un occhio di fronte all’assurda scena in cui Jena Malone si spoglia in ascensore, o ai teneri baci che Jennifer Lawrence (sempre brava) scambia prima con l’uno poi con l’altro protagonista di turno, si può anche arrivare a giudicare l’intera operazione con un pollice verso l’alto.
Come ho accennato prima, è quasi inevitabile per gli sceneggiatori piegarsi a certi cliché che incontrino i favori di un pubblico prevalentemente adolescente. Ma se presa in mano da Francis Lawrence (già autore degli ottimi “Constantine” e “Io sono leggenda” e futuro regista del sequel di questo “La ragazza di fuoco”), a partire da questo film la saga potrebbe iniziare il proprio decollo.
Staremo a vedere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta