La recensione su Gotti

Seconda trasposizione di finzione della carriera criminale di John Gotti l'elegantone, concepita per il cinema a cui non arrivò mai e diretta da un regista dalla certa mano come Robert Harmon, nonostante la curata fotografia di Alar Kivilo, e un cast che praticamente è in gran parte(Vincent Pastore, Dominic Chianese, Tony Sirico, Frank Pellegrino, George T. Odom e Patrick Ezerzer. ecc.) quello dei "Sopranos", tre anni prima della serie stante anche la medesima produzione HBO, senza però le consuete massicce dosi di sesso, qui del tutto assenti. Assante quattro anni dopo avere interpretato un altro boss ispirato alla figura di Sam Giancana in "Hoffa- Santo o mafioso?" di Danny De Vito, offre una interpretazione convincente, dalla trattenuta nevrosi e molti più dubbi, che in certe gelide rappresentazioni successive del personaggio. Se si denota una certa ristrettezza nel budget come nelle sequenze fuori dai tribunali, con poche comparse e giornalisti, rispetto a quello che era una vera e propria giungla,nella realtà impressa dalle varie foto e servizi telegiornalistici, la sequenza dell'omicidio di Paul Castellano(interpretato dal regista di alcuni film di culto, Richard C. Sarafian)davanti alla Sparks Steak House di Manhattan, il 16 dicembre 1985, è reso meglio e con più veromiglianza alle reali dinamiche di quella sera, che in altri film sulla vicenda. D'altronde la sceneggiatura di Steve Shagan è basata sui racconti del reporter(pure qui co-produttore) Jerry Capeci, che fin dai primi anni ottanta fu tra i principali giornalisti nel seguire attraverso i suoi articoli l'ascesa criminale di "Teflon Don", all'interno della famiglia Gambino. Come accennato, il cast coinvolto è piuttosto importante, a partire da Al Waxman, che è davvero convincente nalla parte dell'istrionico, spregiudicato, avvocato di Gotti Bruce Cutler, e alla curiosa partecipazione dell'amico e grande sostenitore di Gotti anche agli ultimi processi in tribunale, Anthony Quinn, nella parte del mentore di "Teflon John", Aniello Della Croce. Quasi in disparte e che non la si nota, Alberta Watson come Victoria Gotti. Anche William Forsythe è un attore di peso, per il ruolo fondamentale di Sam "The Bull" Gravano, impersonato con la consueta belluina crudeltà, seppure poco somigliante allo stesso Gravano(troppo basso quello vero), come d'altronde lo stesso Assante c'entra poco con la fisionomia di Gotti, il che non gli ha impedito vincere un Emmy per la migliore interpretazione da protagonista in un film per la televisione. Questo fu il film televisivo originale con il punteggio più alto nella storia della HBO a quel tempo. Il successo del film convinse la HBO a scegliere Dominic Chianese, Vincent Pastore, Tony Sirico, Frank Vincent e Frank Pellegrino in una serie in sviluppo chiamata "The Sopranos" (1999).

John Nada

Curiosità:

L'ex capo della mafia diventato oratore motivazionale Michael Franzese della famiglia criminale Colombo, e che ha lavorato con John Gotti della famiglia criminale Gambino, considera questo il film sulla mafia più accurato che abbia mai visto.

Il film era originariamente previsto per l'uscita nelle sale,ma non è riuscito a trovare i finanziamenti.

Due attori avevano associazioni nella vita reale con veri mafiosi di New York. Marc Lawrence era amico di Charles "Lucky" Luciano, andando a trovarlo in Italia dopo che Luciano fu rilasciato dalla prigione e deportato. Anthony Quinn era amico dello stesso Gotti e di Frank Costello, l'ex capo di Lucky, dopo che Costello si ritirò dalla mafia.

Frank Vincent (che interpretava il mafioso dei Gambino Robert DiBernardo) due anni dopo sarebbe apparso in un'altra miniserie televisiva legata all'era Gotti della famiglia criminale Gambino, "Witness To The Mob" del 1998. Questa volta avrebbe interpretato Frank DeCicco, un altro membro assassinato quasi due mesi prima prima di DiBernardo, nello stesso anno 1986, il 13 aprile.