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Prima comunione

Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film

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La recensione su Prima comunione

di alfatocoferolo
10 stelle

Forse cinque stelle non è il giudizio più corretto ma sei non ci sono ed occorre accontentarsi. Questo film sceneggiato dall'immenso Zavattini, è decisamente un'opera d'arte che sotterra e di parecchie spanne film assurti alla gloria con ben più facilità. Guardatevi un film di Capra, bei film per carità e messi in bella mostra tra le opere d'arte di sempre. Prima Comunione vale cento delle pellicole di Capra e non la sto sparando grossa perché se vi guardate questo gioiello resterete a bocca aperta. Tutto è perfetto, armonico, appagante. La regia è molto personale, fresca e moderna; si gioca con le immagini, con il montaggio sonoro, con i personaggi ed il gioco avvince e diverte dal primo all'ultimo minuto. Un attimo prima i due coniugi Carloni litigano per una stupidata, l'istante dopo il regista coglie occasione da una foto di famiglia per riproporre il loro matrimonio sul nascere pieno di smancerie e "ti amo"; c'è un continuo andirivieni di immagini vere o presunte che si innestano le une nelle altre e culminano in un finale che abbraccia idealmente e amabilmente l'intero film; quell'etichetta tanto controversa si rivela infine l'atto di bontà che salva il protagonista. L'unica cosa che attesta la data di uscita del film è il contesto di quell'Italia che lo stesso Zavattini ha dipinto a tinte molto più fosche e melodrammatiche in tante altre pellicole. Questa però è una commedia, brillantissima e con un buonismo di fondo stemperato magnificamente dal contesto di tristezza e miseria che connota quegli anni. La scenetta di Aldo Fabrizi con il mendicante che gli deve il resto delle 1000 lire è da antologia, ogni gag ed ogni episodio ha una sua connotazione sociale, un'ironia di fondo e su tutto domina una visione laica ma intrisa di spiritualità che porta due poveracci (moglie e marito) a rinunciare ad un'offerta d'oro pur di non veder piangere la bimba il giorno della sua Prima Comunione. C'è ipocrisia sociale, tradimento e cinismo ma al contempo c'è carità, attaccamento ai valori familiari e compassione; tutto nello stesso film, tutto negli stessi personaggi e tutto senza alcuna stonatura. E Aldo Fabrizi... che immenso attore! Dotato di una mimica straordinaria e capace nel finale di commuovere e incantare. Il suo personaggio cambia tonalità di registro in continuazione, sempre però in maniera dosata e credibile. Il cinico commendatore ed il tenero padre giocano a rincorrersi per tutta la pellicola, è un tripudio per gli occhi.
Se non bastasse questo, dovete guardare Prima Comunione perché è un film che trasforma il messaggio del neorealismo e lo rende piacevole, accessibile, accettabile. E' sempre l'Italia della miseria, della speranza, dei miserabili dal cuore d'oro ma adesso qualcosa cambia nel messaggio cinematografico, i toni si fanno scanzonati, dissacranti e si smette di prendere sul serio quella miseria che ha oppresso tutti per troppo tempo. Non per sempre, mai ignorando il suo valore ma se non altro guardandola negli occhi e ridendole in faccia, almeno per un giorno soltanto di religiosa letizia. E' un capolavoro, uno di quei film che una volta tanto devono mettere d'accordo critica è pubblico; un pezzo della nostra storia da recuperare e insegnare. In America un film così avrebbe fatto la storia del cinema. Voto: 10.

Sulla colonna sonora

Meravigliosa, a firma del maestro Cicognini è uno dei valori aggiunti del film. Le immagini e la musica creano una sinergia unica, basti guardare la scena del bacio al cardinale o il cambio di motivetto che accompagna le incursioni del buon Carloni alla finestra presso cui si affaccia anche l'affascinante vicina di casa.

Su Alessandro Blasetti

Grandissima regia.

Su Aldo Fabrizi

Un gigante.

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