Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Ennesimo film brutto e inutile; magari un filo meno brutto di Melancholia ma, se possibile, anche più inutile.
Ciò che risulta veramente incredibile, almeno a me, naturalmente, è la quantità di estimatori che può vantare questo borioso registucolo. Del resto, anche Checco Zalone è seguito da una moltitudine di ammiratori pedissequi.
Personalmente, tra i due scelgo il secondo tutta la vita.
Ma tutto è relativo.
Tranne l'assoluto.
"La gente può fraintendere praticamente quasi tutto in modo da farlo coincidere con le opinioni che già si è formata."
Stanley Kubrick
Secondo Platone esiste un'identità tra opinione e apparenza e un'opposizione tra opinione e verità. Anche se l'opinione non va del tutto rigettata in quanto rappresenta il primo passo della via verso la verità.
Ben diverso, infatti, è il possesso della verità tra l'uomo che ama le cose belle (opinione) e colui che ama la bellezza (?λ?θεια, aletheia, la verità, la rivelazione); il primo giudica la bellezza secondo il proprio gusto soggettivo tramite la sua sensibilità contingente, mentre il filosofo consegue il concetto del bello valido sempre e per tutti gli uomini.
Così nel mito della caverna gli uomini incatenati rappresentano la condizione comune di coloro che scambiano le ombre (opinione) per la realtà dei concetti universali.
Il bello è, piuttosto, secondo Socrate, una tendenza interiore del tutto soggettiva che, oltretutto, può mutare - e di molto - anche nel corso della vita stessa di ogni uomo.
Ergo?
Ne quid nimis.
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