Espandi menu
cerca
Tre destini un solo amore

Regia di Nicole Garcia vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 316
  • Post 214
  • Recensioni 6401
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Tre destini un solo amore

di alan smithee
6 stelle

E' un buon film il sesto lungometraggio da regista di Nicole Garcia. Attrice prima di tutto, che del resto ci aveva abituato ad una rassicurante medieta' nelle sue precedenti riuscite opere dietro la mdp.
Questa volta la Garcia si cimenta in un falso thriller dei sentimenti che ha radici relativamente lontane: la sanguinosa guerra di indipendenza algerina nel suo periodo terminale e dunque proprio per questo piu' cruento ai danni dei civili innocenti.
Nel '62 due ragazzini dodicenni, maschio e femmina, si incontrano abitualmente e di nascosto nell'assolato terrazzo del palazzo ove abitano per giocare e scambiarsi le prime timide effusioni amorose. Tutto sotto gli sguardi timorosi ed imbarazzati di una seconda ragazza, piu' riservata e taciturna ma non meno innamorata del bel Marc.
Circa trentacinque anni dopo Marc (Jean Dujardin) e' un brillante immobiliarista che ha preso le redini dell'avviata attivita' del suocero ed abita nel sud della Francia - tra Marsiglia e le Calanques, in una bellissima villa con moglie e figlia di dieci anni.
Un giorno per caso un fidato collaboratore italiano dell'agenzia (Toni Servillo), presenta a Marc una bellissima aspirante acquirente di una villa sontuosa immersa in un parco, facente le parti di una societa' che per il momento non vuole rivelare le sue generalita'. Dopo attimi di perplessita' ed imbarazzo l'uomo ritiene di riconoscere nella giovane donna la bella, adulta e bionda Cathy che ha amato platonicamente ai tempi della guerra in Algeria, e pure lei, dopo un po', conferma la sua identita, che a quanto pare coincide con quella dell'amica d'infanzia. I due si amano, promettono di rivedersi, ma poi lei sparisce nel nulla.
Vorrei raccontare di piu' ma rischierei di rovinare tutto quanto, ammesso che si possa in qualche modo avere la possibilita' di fruire di questo interessante lungometraggio, che non penso purtroppo verra' mai preso in considerazione dai nostri esercenti, nonostante la presenza di una star ormai internazionale come Dujardin.
Il thriller e' piu' che altro un pretesto per una storia che ha radici ben piu' profonde, ma tuttavia la presenza di una donna bellissima, biondissima e misteriosa che poi riappare bruna non puo' non ricordare atmosfere hitchcockiane (certamente inarrivabili) molto intriganti.
Ma a poco a poco la Garcia tralascia o per lo meno attenua l'atmosfera gialla, preferendo, forse non a torto, mantenersi sulla strada del sentimento e dell'impegno.
E se Jean Dujardin offre qui una prova davvero matura, evitando tic e strepitosi passi di danza che fino ad ora avevano caratterizzato il suo "divenire star", tra Hazanavicius, agente OSS e goliardiche amicizie virili tra trentenni (e quando in macchina, in pieni anni '80, la radio tramette "C'est la ouate" di Catherine Loeb, sembra proprio che l'attore ce la metta tutta per non tenere il ritmo con le sue consuete esilaranti mossette), la vera sorpresa e' la stupenda Marie-Josée Croze, qui nella parte di una sorta di Sharon Stone/Catherine Tramell timida ed intimista, che seduce e si vergogna di farlo nel contempo, cercando di sfoderare quel carattere che non ha mai posseduto e che l'ha resa fin da bambina succube di personalita' piu' disinvolte e libere.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati