Trama
Dino Fabrizzi, soprannominato "l'Italiano" per via delle sue tanto declamate origini, ha un lavoro che rende parecchio e una fidanzata bellissima, con cui progetta di sposarsi quanto prima. Tuttavia incappa in un imprevisto importante quando si ritrova a dover gestire una doppia vita a causa delle sue vere origini. Nonostante abbia fatto credere a tutti di essere italiano, Dino si chiama in realtà Mourad Ben Saoud, è di discendenza musulmana e, per accontentare una richiesta del padre gravemente malato, è costretto ad osservare il periodo di Ramadan, barcamendandosi tra bugie ed espedienti per non far scoprire il suo segreto.
Recensioni
Altra commedia intelligente del sempre vivo cinema transalpino. La storia dell'immigrante Algerino che si fa passare per Italiano allo scopo di evitare discriminazioni, ma che col passare degli anni porta troppo avanti il tutto, finendo col diventantarne ostaggio, è certo originale. Gli spunti comici non mancano, anche se il finale è troppo moralista, poco coraggioso e graffiante. leggi tutto
1 recensioni sufficienti
Recensioni
africani... od italiani non vediamo la differenza una madre presente e accorta darebbe cibo a tutte e due, poi cosa facciano in minnesota non è affar nostro direi, scene di comico divertimento e tentativi insoliti altrettanto per non essere inglobati nel clichè e che danno sensazione di quasi cinema e spettacolo. leggi tutto
1 recensioni positive
africani... od italiani non vediamo la differenza una madre presente e accorta darebbe cibo a tutte e due, poi cosa facciano in minnesota non è affar nostro direi, scene di comico divertimento e tentativi insoliti altrettanto per non essere inglobati nel clichè e che danno sensazione di quasi cinema e spettacolo.
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Altra commedia intelligente del sempre vivo cinema transalpino. La storia dell'immigrante Algerino che si fa passare per Italiano allo scopo di evitare discriminazioni, ma che col passare degli anni porta troppo avanti il tutto, finendo col diventantarne ostaggio, è certo originale. Gli spunti comici non mancano, anche se il finale è troppo moralista, poco coraggioso e graffiante.
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