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Penelope, la magnifica ladra

Regia di Arthur Hiller vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Penelope, la magnifica ladra

di Ted_Bundy1979
4 stelle

Sciocca e tutta smorfiette impossibile da prendere sul serio e a farsi coinvolgere, commediola americana tipicamente anni '60 con accenni slapstick come nella lunga sequenza iniziale della rapina camuffa in banca il giorno della sua inaugurazione. Ambientata tra personaggi e ambienti alto standing, in cui avere dei tailleur gialli di Givenchy è perfettamente la norma, e nessuno lavora veramente per vivere, tranne i poliziotti di New York.

Si fa apprezzare soprattutto visivamente non certo per il romanzo incredibilmente firmato da Howard Fast e da cui è tratta, ma per il comparto tecnico, nello specifico la fotografia di Harry Stradling Jr. che grazie al Metrocolor MgM dipinge degli esterni della N.Y. di metà anni sessanta straordinari, come negli interni dalle scenografie che ricreano pure alcune strade notturne sempre newyorkesi.

Ma sono soprattutto le al solito bellissime mise di Edith Head e il trucco hollywoodiano di William Tuttle a esaltare una Natalie Wood di cui questa commedia per certi versi "minore" se non per il cast, rappresenta una sorta di suo film "manifesto", e di riferimento del suo enorme e pressoché unico, fascino.

Semplicemente incantevole in ogni inquadratura che la riguarda, dalla fotogenia unica che letteralmente ipnotizza, almeno ogni maschio non ricchione-ma forse pure loro per altri motivi-, la russo-ucraina Wood rende memorabile un ruolo e un film che praticamente con un'altra attrice, probabilmente neppure sarebbero esistiti e nessuno ricorderebbe.

Oltre che nonostante la necessità della parte di smorfie e mossette, risultare nella parte comunque irresistibile. Basti citare la sua apparizione in abito rosso corto nel locale degli "esistenzialisti" ove canta anche la canzone di John Williams, e mostra le sue poco conosciute doti di cantante, oltre a mostrare nei primi 20' uno dei suoi famosi bikini, ma nuda ovviamente a dispetto del manifesto originale non è mai, non essendo sua sorella Lana.

Peter Falk già si esercita in un ruolo da detective della polizia alla "Colombo", e comincia le sue collaborazioni con Arthur Hiller che poi porteranno al grande successo di "Una Strana coppia di suoceri"(The In-Laws) con Alan Arkin.

Cast nutrito di eccellenti caratteristi come solo il cinema americano di quegli anni poteva davvero mostrare e impossibili  enumerare tutti, da Dick Shawn inutile psichiatra a Lou Jacobi, Lila Kedrova, Arthur Malet, Ian Bannen in trasferta americana stranamente aitante ma imbambolato banchiere, e una al solito bombastica Arlene Golonka.

 

Ted_Bundy1979

 

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