Espandi menu
cerca
La pelle

Regia di Liliana Cavani vedi scheda film

Recensioni

L'autore

supadany

supadany

Iscritto dal 26 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 404
  • Post 189
  • Recensioni 5847
  • Playlist 118
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La pelle

di supadany
4 stelle

Il film che non ti aspetteresti leggendo la trama in pillole; ambientazione sul finire della Seconda Guerra Mondiale nel bel mezzo della povertà più assoluta e dello spirito di altro tenore delle truppe americane, uno sforzo produttivo imponente (tre miliardi di lire di budget) al servizio di una deriva kitsch sempre più fuori controllo.

Napoli 1944, il generale Cork (Burt Lancaster) tramite Curzio Malaparte (Marcello Mastroianni) tratta con il mafioso Marzullo (Carlo Giuffrè) la consegna di 112 prigionieri tedeschi, ma quest’ultimo vorrebbe venderli solo in cambio di 100 lire al chilo.

Intanto la popolazione muore di fame, le donne si prostituiscono, i padri arrivano a sacrificare i figli per andare avanti, mentre anche il Vesuvio è pronto a farsi sentire.

 

 

Un bel pasticcio che non sfrutta maestranze di tutto rispetto e mezzi importanti (vedasi per esempio la quantità mostruosa di maestranze nelle scene di massa) degenerando presto in traiettorie dal gusto assai discutibile.

Difficile definire quale sia il nocciolo, a parte il manifesto del degrado totale (che nel caso poteva essere descritto con altri metodi più concreti e meno rumorosi), tra l’acquisto dei prigionieri tedeschi, selve di puttane, l’amore da colpo di fulmine e la violenza di diversa risma.

Un equilibrio complicato che non viene trovato, e probabilmente, per dirla tutta, nemmeno cercato volutamente, è difficile in questo modo tenere sotto controllo i momenti drammatici (che ci sono, ma si perdono in un vero e proprio mare magnum), si finisce col scivolare nel trash più ostentato, a volte anche davvero pesante (la sirena bollita ed un uomo schiacciato con effetto splatter da un carro armato sono due esempi esemplificativi e alquanto disgustosi) e non basta l’imponenza tecnica, come per l’eruzione del Vesuvio, per risollevare la situazione.

Il cast dal canto suo fatica, Marcello Mastroianni è come sempre professionale oltre ogni limite (ma con gli occhi pare dire “che ci sto a fare qui”), Burt Lancaster è in versione scult (un ghigno sicuramente richiesto, ma fuori posto), mentre, nel suo piccolo è assolutamente attinente Carlo Giuffrè e Claudia Cardinale è sempre una gran donna (quasi sempre assente dalle scene peggiori tra l’altro).

Un film quindi arduo da digerire e da comprendere, Liliana Cavani una volta ancora ignora le strade facili, ma alla fine si perde completamente.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati