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Rush

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Rush

di tobanis
7 stelle

Il grande Ron Howard (eh sì, diciamolo, il buon Rickie Cunningham ha poi diretto fior fior di film) propone questo film, che in definitiva è più che altro la storia di un’amicizia, di due tizi che poi, incidentalmente, erano anche due assi del volante. Ognuno aveva ciò che mancava all’altro. Hunt un donnaiolo mezzo alcolizzato (morirà giovane, poveretto), che passava la vita a divertirsi, salvo rimpiangere, forse, una vita “normale”. Lauda, un computer ambulante, serio, molto serio, troppo serio, che rimpiangeva, forse, l’impossibilità di lasciarsi andare a fare casini, ogni tanto. Si parte con i due nelle serie inferiori, che si detestano, si arriva alla Formula 1, coi due che si stimano e poi divennero amici. Ed è tutto vero, come ricorda chi seguiva la Formula 1 al tempo, e una delle immagini più belle del film (la più bella) è quella vera, dei due appoggiati a un muro che chiacchierano tra di loro. Entrambi saranno campioni del mondo, il film ricostruisce alla grande le gare dell’epoca, quando le macchine erano assurdamente insicure; i circuiti erano dei cessi; le misure di sicurezza, nulle (fa specie vedere un fotografo sdraiato a bordo gara, mentre a pochi centimetri gli sfrecciano le macchine); ma in generale, vedendo la gente sugli alberi, o arrampicata dovunque, ti accorgi che mentre oggi impediscono ai coglioni di andare in alcuni posti, perché potrebbero farsi male, allora ai coglioni lasciavano fare i coglioni, e se ci rimanevano secchi, era colpa loro che erano dei coglioni. Ma di norma, nessuno si faceva nulla. Insomma uno spaccato dei tempi che furono fatto molto bene, così come la storia è ben narrata, anche se con varie licenze, per rendere il tutto più drammatico (per dire, al Nurburgring non ci fu nessuna votazione dei piloti se gareggiare o meno). Il film ha suscitato grandi entusiasmi, personalmente mi ha preso un po’ meno, ma alla fine un 7 è ben meritato. Al botteghino è andato solo benino.

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