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Walter Chiari - Fino all'ultima risata

Regia di Enzo Monteleone vedi scheda film

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La recensione su Walter Chiari - Fino all'ultima risata

di mm40
6 stelle

Un omaggio riuscito e doveroso, questo lavoro che arriva a vent'anni dalla scomparsa del grande Walter Chiari, affettuosamente tributato con il mezzo migliore, nel 2012, per coinvolgere il pubblico: una fiction televisiva in due puntate, per un totale di quasi tre ore e mezza di durata. Enzo Monteleone, anche sceneggiatore (insieme a Luca Rossi, già autore di serie tv fra cui Distretto di polizia e Diritto di difesa), riesce a raccontare la travagliatissima vita dell'attore senza ricercare l'esplicita agiografia nè la spettacolarità cui pure la materia narrativa si sarebbe prestata facilmente: storie con dive da copertina (Ava Gardner, Lucia Bosè, Alida Chelli), comportamenti sopra le righe che hanno generato celebri aneddoti (Chiari che non si presenta a recitare a teatro per andare a trovare Lucia Bosè), uno scandalo, quello del processo e della detenzione per cocaina, che ne minò gli affetti (a causa di quei fatti si divise dalla Chelli e dal figlio piccolo Simone) e la carriera. La vera forza in più dell'operazione sta nel protagonista Alessio Boni, straordinariamente efficace nel far rivivere il mattatore Chiari, evidentemente studiato a fondo in ogni suo tic e vezzo mimico; accanto a Boni c'è un cast adeguatamente televisivo, ma non disprezzabile, nel quale spiccano i nomi di molte donne: Bianca Guaccero, Karin Proia, Caterina Misasi, l'olandese Anna Drijver. In un ironico cameo sui titoli di testa della prima puntata si vede anche Simone Annichiarico, figlio di Walter Chiari, mentre nella seconda puntata compare brevemente un altro illustre figlio d'arte, Emanuele Salce. Giusto ricordare Chiari così, seppure con qualche sbavatura romanzata qua e là (per ammissione dello stesso regista), ma raccontato fino in fondo, fino alle umilianti apparizioni nelle tv locali degli anni del declino, immagine disturbante di un uomo che sorride - per nulla convinto - alla cattiva sorte conscio ormai di non poterla sopraffare più. Complimenti a Luca Barbareschi (ebbene sì) che, mantenendo una scherzosa promessa fatta a Chiari sul set di Romance (1986), ha prodotto questo lavoro. Una perplessità però rimane: nonostante il buon risultato ottenuto, perchè la Rai ha affidato questo film a Monteleone (già autore Mediaset) e non a Vittorio Sindoni, regista 'di fiducia' di molte fiction della tv di Stato da oltre una decade e soprattutto amico (e a lungo collega di set) di Chiari? 6,5/10.

Sulla trama

La parabola artistica e umana di un grande dello spettacolo italiano: Walter Chiari, da operaio in fabbrica ad attore richiestissimo, attraverso film, spettacoli tv, flirt con donne bellissime e uno scandalo, quello dell'arresto per detenzione di cocaina, che gli compromise per sempre la carriera.

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