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Riverworld

Regia di Stuart Gillard vedi scheda film

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La recensione su Riverworld

di riverworld
1 stelle

Non ci vedete doppio, né avete le traveggole: si tratta di un doppio Riverworld, un Riverworld al quadrato, ovvero il Riverworld utente di FilmTV (io) che giudica il Riverworld film.

 

Non sono uso scrivere recensioni in prima persona ma questa è chiaramente una situazione particolare.

 

Cos'è Riverworld?

 

Trattasi di un mondo in cui praticamente tutta l'umanità viene risvegliata dopo la morte in quello che sembra essere un gigantesco esperimento condotto da una specie aliena.

Trentasei miliardi di persone di epoche e nazioni diverse si ritrovano così mescolate alla rinfusa a vivere una seconda vita senza sapere perché, né conoscere gli artefici di tutto ciò.

 

Riverworld é una creazione letteraria fantascientifica di Philip José Farmer (1918-2009), costituita da cinque romanzi, scritti tra il 1953 (ma il primo libro fu effettivamente pubblicato nel 1971) ed il 1984, più alcuni romanzi brevi collaterali situati al di fuori della linea narrativa principale.

PJ Farmer era famoso per il suo gusto dissacrante e provocatorio, con due tematiche quasi sempre in evidenza: religione e sesso.

 

 

 

 

 Philip José Farmer

 

 

Fu lui a scandalizzare l'America puritana del 1952 con il racconto "The lovers" ("Gli amanti di Siddo" o "Un amore a Siddo" in Italia ) in cui osò narrare (anche, ma non solo) rapporti sessuali tra un maschio umano ed una femmina aliena, andando ben oltre quello che sedici anni dopo (era il 22 novembre del 1968) fu il famigerato e scandaloso primo bacio inter-razziale della tv tra il capitano Kirk e il tenente Uhura, apparso nell'episodio “Umiliati per forza maggiore” di Star Trek. In realtà pare esistere un  primo bacio televisivo precedente, avvenuto tra Nancy Sinatra, figlia di Frank, e Sammy Davis Jr., andato in onda l’11 dicembre del 1967.

 

Ma il vero pallino di Farmer era la religione. Scandagliava la natura di Dio (essere sovrannaturale o "solo" gradino evolutivo estremo di razze senzienti?), del diavolo, del bene e del male, ed in questo scenario gli scritti sulla vera natura del diavolo (un alieno reietto?) e sull'inferno l'hanno fatta da padrone.

I suoi romanzi parlavano spesso di esseri potentissimi (quindi a ben vedere degli dei o ritenuti tali), veri creatori/plasmatori e “Fabbricanti di universi”, titolo quest'ultimo di un suo altro famoso ciclo di romanzi.

 

Temi altissimi e difficili, ma narrati in contesti di pura e semplice avventura, avventura spesso con la A maiuscola.

 

Farmer amava giocare e disarticolare i mondi che creava, sparigliando le carte per far capire che qualunque cosa può essere messa in discussione, anche il più potente dogma religioso, magari narrando di preti che al tempo stesso sono indefessi avventurieri spaziali (“Notte di luce”)!!!

 

Mi scuso per questa lunga digressione ma essa ha lo scopo preciso di spiegare che il film "Riverworld", oggetto (ancora poco finora ) di questa recensione, seppure alla luce della sua visione sembri descrivere un mondo insensato e situazioni idiote, nasce  da un lavoro letterario tutt'altro che idiota e dotato invece di un senso ben preciso.

 

Il film di Stuart Gillard é il secondo tentativo di portare Riverworld sullo schermo, ed è nato come reboot di un episodio pilota per una serie tv girato nel 2003 da Kari Skogland, ma il pilot, assolutamente mediocre, non ebbe mai un seguito (//www.filmtv.it/film/25423/riverworld-il-mondo-del-fiume/)

 

Invece questo lavoro del 2010 di Stuart Gillard ambirebbe forse ad essere almeno un lavoro mediocre, mentre alla fine risulta praticamente inguardabile.

Al di là delle licenze creative degli sceneggiatori che cambiano parecchie cose, introducendo nuovi personaggi o stravolgendo il ruolo di alcuni di quelli derivati dai romanzi, il film è un lavoro dilettantesco, rozzo ed approssimativo.

 

Una delle peculiarità del ciclo letterario, il gioco Farmeriano di affibbiare ruoli nuovi ed inimmaginabili a veri personaggi storici che si ritrovano a vivere così una seconda vita completamente differente rispetto a quella originariamente vissuta sulla terra, qui  risulta perso nel nulla.

 

Inoltre il film ambisce al folle progetto di condensare tutti i cinque romanzi in una sola pellicola, ed il risultato è ovviamente catastrofico, perdendo completamente lungo la strada l'evoluzione dei personaggi, che nei romanzi durante la  loro ricerca dei creatori di questo mondo di resuscitati, finiscono col prenderne il posto, salvo poi finire preda degli stessi dubbi esistenziali e morali.

 

Nel film invece non c'è alcun approfondimento e resta solo l'aspetto avventuroso, che però, come detto, risulta davvero di bassa lega, seppure in qualche momento riesca a stare in piedi da solo, ma questo vale solo per poche sequenze sparse qua e là.

I dialoghi sono destinati ad un pubblico di sottosviluppati mentali i quali sarebbero i soli in grado di apprezzare anche i tentativi (penosi) di creare situazioni simpatiche.

 

Il finale risulta pasticciato, frettoloso e senza senso, e non porta altro che ad un’esclamazione: FINALMENTE É FINITO!!!

 

Tornerò presto a rileggermi l'intera serie, non fosse altro per tirarmi fuori dalla crisi d'identità in cui questo obbrobrio mi ha fatto sprofondare.

 

Riverworld deve ritrovare Riverworld, ma quello vero!

 

Per chi volesse approfondire Philip Josè Farmer consiglio:

www.fantascienza.com/delos/delos33/farmer.html

www.pjfarmer.com

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