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The Girl with Nine Wigs

Regia di Marc Rothemund vedi scheda film

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La recensione su The Girl with Nine Wigs

di hupp2000
7 stelle

Amburgo, giorni nostri. A soli 21 anni, Sophie scopre di essere colpita da una forma molto aggressiva di cancro alla pleure. Sottoposta a chemioterapia, la ragazza comincia ben presto a perdere i capelli. Decide allora di accelerare i tempi, facendosi immediatamente radere a zero e scegliendo non una ma ben nove parrucche da indossare secondo i giorni, secondo i suoi stati d’animo e il lato della personalità che intende manifestare nelle varie situazioni che le si presentano. La trama vorrebbe essere questa, ma è come se il regista, nell’adattare un celebre romanzo autobiografico della scrittrice olandese Sophie van der Stap, si fosse lasciato prendere la mano dall’accurata descrizione dell’evoluzione della malattia dal punto di vista medico e dell’invidiabile funzionamento del sistema sanitario tedesco. La trovata delle nove parrucche utilizzate come strumento di espressione delle diverse parti di una personalità finisce con l’essere relegata in secondo piano. Non ho letto il libro da cui è tratto, ma il film presenta una struttura narrativa singolare. Inizialmente strappalacrime e quasi senza speranza, si alleggerisce poi grazie alla volontà positiva e alla caparbietà della protagonista nel non rinunciare a quanto la vita può offrirle anche in un frangente tanto drammatico. Ovviamente c’è un lieto fine, altrimenti il libro in questione non sarebbe mai stato scritto. Non conosco il regista Marc Rothemunde né la protagonista Lisa Tomaschewsky, ma devo dire che dimostrano entrambi una notevole stoffa nelle rispettive funzioni. La vicenda scorre spedita, le psicologie e i comportamenti degli altri personaggi coinvolti sono trattati con sensibilità e acume. Lisa Tomaschewsky, in particolare, si fa brillantemente carico di un personaggio sottoposto a dura prova ma solare, interpretato con spontaneità e misura in film piuttosto sconosciuto che merita di essere scoperto.

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