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Westwind

Regia di Robert Thalheim vedi scheda film

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La recensione su Westwind

di fratellicapone
6 stelle

Vedendo questo film la considerazione che viene subito in mente è come passa in fretta il tempo. Sembra un secolo fa e invece era il 1988 poco prima del disfacimento del regime comunista. Due sorelle, gemelle ma non uguali, sono atlete di spicco della RDT e vanno ad allenarsi in vista di prove internazionali in un apposita struttura sul lago Balaton. Il posto dove vanno è un campo per “pionieri” probabilmente gestito dalle autorità sovietiche dove ci sono ragazzini a cui devono star dietro e contemporaneamente seguire un intenso allenamento di canottaggio sotto l’occhiuto controllo di un allenatore.

L’incontro fortuito con due ragazzi della Germania Ovest che si offrono di accompagnarle in una rugginosa WV gialla al campo dei “pionieri” farà sorgere l’amore fra una delle due sorelle con uno dei due ragazzi.

Il campo è strettamente sorvegliato, nessun rapporto o contatto con l’esterno ma nulla può contro due ragazzi innamorati, Fughe notturne oltre la rete, la compagnia di questi ragazzi occidentali cosi diversi da loro, il ritorno nell’universo concentrazionario del campo dei pionieri ed infine la decisione di fuggire in occidente nascosta in un vano della WV.

Nel film si sovrappongono varie storie di rapporti. In primo luogo il rapporto tra le due gemelle che all’inizio sono come una persona sola, un rapporto esclusivo ed appagante che le rendeva forti e determinate. Poi, con l’amore di una delle due verso il ragazzo, questo rapporto tra loro si rompe perché è l’amore che sconvolge tutto.

In secondo luogo il rapporto tra le due ragazze e i ragazzi occidentali, due mondi diversi e lontani

ma che vedendosi si scoprono essere solo dei giovani e tanto basta a renderli uguali.

In terzo luogo gli ultimi scampoli della cortina di ferro, il controllo sulle ragazze, il divieto assoluto di avere contatti con l’esterno e meno che mai con persone della Germania Ovest. Solo alla fine, a fronte dell’interrogatorio dell’allenatore del campo da parte della polizia per cercare di fermare le ragazze in fuga, l’allenatore fornirà delle indicazioni sbagliate alle autorità per lasciare una possibilità ai ragazzi e all’amore.

Più di tutto ho apprezzato le due interpreti, le due ragazze, per come rappresentano il rapporto tra le due sorelle. Esclusivo e solidale e poi incrinato e conflittuale e di nuovo, alla fine, torna ad essere quelle di due persone che si vogliono bene ma non più in modo esclusivo ed escludente.

Un film semplice e ben realizzato che racconta una storia veramente accaduta.

Questo film rientra nelle iniziative del Goethe Institut di Palermo sul tema delle “coppie” che qui ringrazio.

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