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Colour from the Dark

Regia di Ivan Zuccon vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Colour from the Dark

di alan smithee
6 stelle

Innanzi tutto ringrazio pubblicamente il caro amico GIANNISV66 per avermi parlato appassionatamente di questo singolare film, durante una delle abituali cene cinefile genovesi  di noi recensori e appassionati liguri di questo "nostro" sito. Cosa che mi ha permesso fra l'altro di scoprire un autore di genere come Ivan Zuccon che proprio non conoscevo fino ad oggi, e che non mi risulta, nonostante le sei opere all'attivo, sia mai riuscito ad arrivare nelle sale ad oggi con una regolare distribuzione. "Color from the dark" è un film horror che ricorda lo stile e le ambientazioni esoterico-padane del Pupi Avati anni '70, che è stato il culto di noi 40/50enni appassionati di horror gia' da ragazzini. Una campagna piatta e brumosa durante l'ultima guerra, una giovane coppia di contadini (ma lui niente guerra? Vabbe'... non facciamo i sofisticati...) coltiva assiduamente il campo e vive assieme alla sorella piu' giovane della bella moglie, una ragazza con dei problemi psicologici che da tempo le hanno tolto l'uso della parola e la hanno fatta regredire ad uno stato di infantilismo abbastanza inquietante. Un giorno dal pozzo adiacente alla casa (magnifico casolare, maligno al punto giusto e le cui finestre ridono per davvero), la ragazza, nel prendere acqua dalla cavita' sotterranea, smuove senza volerlo una forza maligna che si impossessa del corpo della moglie del fattore, in un crescendo di terrore, angoscia e morti cruente ed agghiaccianti. Bellissime atmosfere di terrore, coadiuvate efficacemente da effetti speciali semplici ma di grande effetto visivo, riescono a farci dimenticare diverse ingenuità sul lavoro dei campi e sulla gestione della fattoria da parte di una coppia di contadini (belli e fisicati come modelli di D&G o che sembrano usciti da una novela brasiliana, con le donne stupende e "truccate" da contadine che fanno un po (sor)ridere.  Ma lo stile c'e', eccome se c'e'! L 'abilità registica pure, e Zuccon è un autore che mi sono ripromesso di seguire, da quando col mio vecchio "mulo" da soma carico di preziose rarità cinefile sono riuscito (o almeno sto riuscendo) ad accaparrarmi tutte le opere precedenti del monotematico autore. Un film il suo, girato in inglese, e dunque pensato innanzi tutto per il mercato internazionale, ove sarà certamente piu facile accaparrarselo che nel nostro paese, da sempre oggetto dei gravi problemi di distribuzione che noi cinefili non ci stanchiamo mai di segnalare come una vera e propria mancanza di libertà di espressione o , piu' pertinentemente, di rappresentazione dell'arte.
P.S. i pomodori "cuore di bue" enormi e quasi lussuriosi che si vedono nel film, e le cui dimensioni si imputano all'intervento demoniaco sull'acqua del pozzo, non hanno in realtà proprio nulla di cui vantarsi rispetto alla produzione estiva che ogni anno caratterizza l'orto paterno del mio giardino nel Ponente ligure, frutto di cure meticolose e senza alcun effetto speciale al di fuori della passione e della cura da parte di quel precisetto perfezionista di mio padre.

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