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Warm Bodies

Regia di Jonathan Levine vedi scheda film

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La recensione su Warm Bodies

di champagne1
6 stelle

"Sì, lo vedo che stai cercando di cambiare ... in fondo, è quello che facciamo tutti: diventare esseri migliori" - dice Julie a R (lo zombi).
I primi 15 minuti del film sono da 5 stelle: imperdibili! in piena era post-Apocalisse, siamo in un aeroporto, che ora è dominato dagli zombi. E' qui che R, un giovane con la felpa rossa, si presenta, cerca di illustrarci le nuove condizioni di vita (?) e i nuovi bisogni (mangiare tutto ciò che ha un cuore, anche se poi lui si sente un po' in colpa) e i suoi compagni di avventura, ovvero altri zombi che quando sono in stand-bye si muovono e agiscono in base alle abitudini che avevano da umani (quello che spazza il pavimento, la guardia al metal detector, ..). Qui R vagheggia del passato, anche se non ricorda niente di com'era, ma immagina un'epoca aurea in cui tutti erano felici, passavano tempo a interagire fra loro e non si affrontavano con l'idea di mangiarsi. E' segno che sta sviluppando un'autocoscienza, forse grazie anche al fatto che mangiare un umano (il suo cervello) gli conferisce di condividere i ricordi con quello. Ma d'altra parte gli umani vedono gli zombi solo come potenziali minacce e quindi non vedono l'ora di piantare loro una pallottola in testa. In uno di questi incontri-scontri, R viene a contatto con Julie e Perry (il suo fidanzato), uccide Perry (ne mangia il cervello) e ne condivide l'amore per Julie. Da qui la storia prende una piega più romaticheggiante...
Sento dire che vi sono molte differenze, anche sostanziali, fra il film e la novella da cui è stato tratto. Ho la sensazione che sia stato usato per colludere con la generale rivalutazione degli ex-mostri (vampiri, licantropi e quindi anche zombi). A me è piaciuta molto più la componente ironica, di critica alla nostra società attuale piuttosto che l'evoluzione alla Twilights. Film comunque che si può vedere. Risultato finale: sufficienza!

Su Rob Corddry

il più intenso fra gli attori presenti, mescolando umanità e ironia anche solo in uno sguardo o un grugnito

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