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Poker Generation

Regia di Gianluca Mingotto vedi scheda film

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La recensione su Poker Generation

di FilmTv Rivista
4 stelle

Viviamo una delle crisi economiche più gravi dal 1929 in qua, ma una parte cospicua del Paese continua a scommettere sull’azzardo. Un autentico sport nazionale, con tanto di testimonial d’alto bordo (Bisio, Buffon, Miccoli, Totti...). Basta un dato per dire di cosa stiamo parlando: nel 2012 solo il comparto dei giochi su Internet si attesterà sui 44 miliardi di euro (avete letto bene: 44 miliardi), a cui vanno aggiunti lotto, superenalotto, ippica, totocalcio, le scommesse sulle singole partite, su chi segnerà per primo, eccetera eccetera. Una delle ultime passioni fatali è il poker, declinato in varie modalità (soprattutto provenienti dagli States), con conseguenti deliri via cavo, via Web, via digitale terrestre. I protagonisti di questo spaventoso film dovranno certamente aver passato la vita a imitare le gesta dei vari Patrik Antonius, Fabrizio Baldassari, Luca Pagano, Filippo Candio, Maurizio Agrello, Dario Minieri, Salvatore Bonavena, Mustapha Kanit, Marco Bognanni, Daniele Amatruda: tutti giocatori professionisti di poker assoldati per accompagnare il sogno di Filo (Cardano) e Tony (Montovoli), figli di un disoccupato ubriacone (Pannofino) e di una casalinga disperatissima (Sastri), nonché fratelli di Maria, sorella minore affetta da un brutto male. Per pagarle le cure, i due giovincelli dalla Sicilia partono per Milano, dove alcuni salotti “bene” li attendono per elargir loro lauti guadagni. Velo pietoso su morali e sottotesti, regia e interpretazioni, sceneggiatura e quant’altro campeggi prima, durante, dopo i crediti.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 15 del 2012

Autore: Aldo Fittante

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