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L'amour fou

Regia di Jacques Rivette vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'amour fou

di alan smithee
9 stelle

locandina

L'amour fou (1969): locandina

TFF 41 - BACK TO LIFE

"Il pericolo viene dall''esterno" Resta con me. Siamo soli....ti proteggerò.."

Il regista teatrale ed attore Sebastien, uomo dalla vita sentimentale decisamente variegata, si appresta a portare in scena una versione stilizzata e dalle scenografie essenziali della tragedia di Jean Racine intitolata Andromaca, vedova di Ettore e prigioniera di Pirro, nonché opera con cui l'autore nella seconda metà del '600, riprende i fatti narrati da Euripide nell'antica Grecia, verso il 400 a.C..

Nel ruolo di Ermione il regista, che si riserva un ruolo d'attore pure per se stesso, pensa alla compagna attuale Claire, che sostituirebbe la sua precedente donna, già protagonista di una precedente versione, e a cui il regista offrirebbe un nuovo ruolo.

A causa delle ristrettezze economiche della compagnia, Sebastien accetta la proposta di una troupe televisiva di riprendere le estenuanti prove a cui il regista, molto perfezionista, sottopone l'intero suo cast.

Ma Claire, esasperata dalle continue osservazioni del suo compagno che la costringono a ripetere la sua parte molteplici volte, ed infastidita dalle cineprese della troupe, dicide di desistere e rinunciare al ruolo.

Sola e frustrata in una casa dalle pareti tappezzate dai motivi floreali, Claire si agita e si dimostra sempre più mentalmente instabile, peraltro trascurata dal fidanzato che la ignora ed anzi trova modo di rifugiarsi presso la casa della sua ex amante, ora vedette della pièce al posto di Claire.

Il sentimento di amore ed odio spingerà i due prima a disprezzarsi, poi a ritrovarsi per distruggere, non solo metaforicamente, i dettagli di quella vita in comune diventata all'improvviso insopportabile.

Film epocale non meno del quasi coevo La maman et la putain di Eustache, L'amour fou è un film che ha rischiato di andare perduto per sempre dopo la distruzione dell'unico negativo completo a causa di un incendio anni fa.

L'opera di restauro del film, doverosa ma assai complessa dovendo agire su parti del film conservate in luoghi differenti, ha permesso di ottenere un risultato tecnicamente assai valido se si pensa alla versione originale su pellicola, devastata dal trascorrere del tempo. La prima visione del salvifico restauro è apparsa a Cannes 2023 in apertura della splendida sezione di Cannes Classiques.

La riproposizione al TFF 41 rappresenta una delle maggiori chicche di questo vivace festival.sotto la Mole.

Un film fiume che destabilizza, spesso irrita lo spettatore e delinea, lungo le sue 4 ore e 12 minuti di durata, il percorso accidentato tra ira e follia di una coppia scoppiata che tuttavia non riesce a non attrarsi reciprocamente, cercando nervosamente e disperatamente di trovare una via di fuga da una realtà indigesta.

Una soluzione che sia in grado di riunirli e donar loro quella serenità devastata dalla nevrosi procurata da un progetto tanto desiderato, quanto difficoltoso da rendere nella perfezione ermetica, o almeno difficilmente decifrabile, che il regista ha concepito, senza tuttavia riuscire a trovare il modo di spiegarne le dinamiche alla sua fedele troupe,e alla sua intransigente e combattiva ultima compagna.

Bulle Ogier nel ruolo di Claire e Jean-Pierre Kalfon appaiono perfetti a tradurre in atti la tendenza all'autodistruzione di coppia che da una parte, quella sessual-sentimentale li accomuna, e da tutto il resto li divide.

E il film, diretto da Jacques Rivette all'apice della sua ispirazione rappresentativa e scenica, è straordinario ed in caposaldo di quel cinema incentrato sulle nevrosi di coppia che uniscono e devastano nello stesso momento, anticipando l'opera di altri grandi maestri come l'americano Cassavetes non più che un decennio successivo.

 

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