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Motorway

Regia di Pou-Soi Cheang vedi scheda film

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La recensione su Motorway

di alan smithee
5 stelle

FAR EAST E DINTORNI

Un giovane agente di polizia, tenace ed ambizioso, appassionato di motori e corse, viene assunto da una forza speciale della città di Hong Kong, specializzata nello sgominare le band che organizzano corse clandestine nelle ore meno frequentate, lungo le vie cittadine e i tratti autostradali.

Quando uno tra i più noti teppisti in tale campo si fa inseguire ed acciuffare, il nostro uomo non sospetta che tutto ciò sia frutto di un più complesso piano volto a far fuggire di prigione un altro membro della banda, ancora più pericoloso. L'evasione riuscirà, e il nostro protagonista, tenace ma inesperto, avrà bisogno dei consigli, teorici e pratici, di un anziano collega vicino alla pensione, disilluso e fiacco, che nasconde dietro questo suo atteggiamento di facciata, una abilità senza precedenti nelle vesti di pilota.

Maghi delle scene d'azione, i registi dell'est riescono a sorprenderci anche quando la trama non riserva grandi sorprese o, come in questo caso, si crogiola in situazioni e svolgimenti ampiamente prevedibili, riservando ai personaggi che intervengono, ruoli cliché visti in molte occasioni, e quasi presi a stampino da chissà quanti altri film.

L'esperto hongkonghese Pou-Soi Cheang gira con gran senso del ritmo un thriller adrenalinico alla "coreana", quasi un "Fast and Furious" asiatico che rinuncia a qualche tentazione coatta imprescindibile all'interno della interminabile e fortunata saga americana, e si riconduce ad una veloce caccia tra gatto e topo, in un circuito roboante di motori, istinti fulminei, e donne toste che sanno addolcirsi e divenire chiocce appassionate ed estatiche dinanzi al loro eroe, finalmente sdoganato a tale ruolo.

Nel cast spicca in particolare il divo Anthony Wong Chau-Sang, noto per la saga IP Man e molti altri film di successo o d'autore (ha lavorato con Johnnie To, Ann Hui, la coppia Lau & Mak, Tsui Hark, Dante Lam e molti altri ancora. Una parte quantitativamente minore, ma centrale, la sua, non esente da vezzi e soluzioni prevedibili, anche se le modalità con cui il suo personaggio si congeda dalla storia non sono poi così scontate come suggerirebbe il resto della vicenda.

Una pellicola adrenalinica girata con grande verve, poca inventiva, e una voglia e capacità di saper avvincere con riprese d'alta qualità tecnica.

 

 

 

 

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