Regia di Giovanni Albanese vedi scheda film
Fino a metà film più o meno quasi non si riesce a credere ai propri occhi: una commedia italiana ben fatta, recitazione di Salemme e Battiston molto buone. La storia è altrettanto interessante: 3 amici, Enzo Carmine e Bandula, vengono licenziati dalla fabbrica di pasta in cui lavorano, ma riescono a strappare il ruolo da guardiani di opere d'arte moderne per il loro ex capo; decidono quindi di falsificare le opere originali e venderle per guadagnar soldi, anche se illegalmente. Come dire, ognuno può simulare un qualsiasi Fontana, Manzoni, Pascali, Paladino e senza che nessuno (o quasi) se ne accorga! Inoltre Enzo, a furia di falsificare queste opere, diventa lui un appasionato di arte, fino a saperne più del suo capo e senza volerlo viene anche scambiato, in una occasione, come un vero artista. Si poteve continuare su questo binario, per quanto riguarda la storia in quanto sarebbe stato interessante vedere ad esempio fino a che punto sarebbe arrivata la "maturità artistica" di Enzo e questa velata critica all'arte contemporanea in cui sembra che tutto possa essere un'opera con un significato incomprensibile. Invece la storia insiste sull'attività di falsari dei nostri tre eroi aiutati dalla moglie di Enzo che aveva trovato posto proprio nella fabbrica del marito. E qui il tutto diventa quasi inconsistente, la storia non regge molto e la comicità arriva quasi a scadere. Così come ci sono incongruenze per tutto il film, una tra tutte il fatto che i protagonisti siano salentini ma hanno accento barese (che vi assicuro sono 2 vere e proprie lingue differenti). Tutto sommato il film non appesantisce, a volte si ride anche, ma si rimane un po' delusi, o almeno io lo sono stato, proprio dagli aspetti elencati. Peccato, sembrava promettente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta