Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Un buon film sulla crisi di questi anni.
Mostra bene gli orrori voluti per interesse dal capitalismo e dalle banche, e le conseguenze tremende sulla moltitudine e anche su chi, tra i ricchi, non ritene giusto tale macelleria sociale. Ma sono comunque questi ultimi ricchi, per quanto "critici", i soli a salvarsi alla fine: e per la ricchezza ereditata, nient'affatto per meriti umani e culturali. Tanto, gli altri continueranno ad essere esposti alle solite veglie insonni per la sopravvivenza.
Ma la ricchezza di quegli imprenditori "critici" non risparmia nemmeno loro stessi dai travagli psicologici dovuti alle sciatterie morali in cui sono stati, pur profumatamente, educati.
La problematicità della condizione umana passa bene sullo sfondo, nonostante vari passaggi da soapopera tipo "Anche i ricchi piangono", come quelli incarnati dalla Crescentini e dalla sua insopportabile amica (che sarà anche poco credibile, ma di macchiette del genere ne esistono davvero tante, nella società capitalistica norditaliana e non solo)
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