Espandi menu
cerca
Historia Naturae, Suita

Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FABIO1971

FABIO1971

Iscritto dal 15 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 11
  • Recensioni 526
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Historia Naturae, Suita

di FABIO1971
8 stelle

Rodolfo II d'Asburgo, a cui è dedicato questo Historia Naturae (Suite), sesto cortometraggio animato di Jan Švankmajer, fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1576 al 1612: personaggio controverso e solitario, oltre che illustre collezionista, nel 1583 spostò la capitale dell'Impero da Vienna a Praga, dove potè dedicarsi liberamente alle sue due passioni, l'arte e le scienze occulte. Alla sua corte transitarono maghi, alchimisti, astronomi e scienziati e nel suo castello venne allestita la più spettacolare e gigantesca Kunst und Wunderkammer d'Europa, per la quale dilapidò le proprie ricchezze prima di morire prematuramente, stremato da crisi depressive ed allucinazioni. Nella sua collezione figuravano i capolavori degli artisti più celebri del XVI secolo, da Paolo Veronese al Parmigianino, da Correggio a Albrecht Dürer, da Pieter Bruegel a quel Giuseppe Arcimboldo che, oltre a trasferirsi a Praga alla sua corte e realizzare un famosissimo ritratto dell'imperatore (Rodolfo II in veste di Vertunno), verrà ampiamente omaggiato da Švankmajer nell'arco della sua filmografia.
Strutturato in otto capitoli, preannunciati da un cartello che ne presenta il titolo, Historia Naturae (Suite) presenta la storia dell'evoluzione del regno animale associando ad ognuno dei vari segmenti un differente accompagnamento musicale (curato da Zdenek Liška, fedele collaboratore di Švankmajer), così suddivisi:
I: Aquatilia (foxtrot), con conchiglie, granchi ed altri crostacei.
II: Hexapoda (bolero), con farfalle, coccinelle, scarafaggi ed altri insetti.
III: Pisces (blues), con pesci di ogni forma, dimensioni e colore e lische che si animano e fuggono dalla teca di vetro in cui sono contenute.
IV: Reptilia (tarantella), con le tartarughe ed i loro gusci protettivi, serpenti, iguane, scheletri.
V: Aves (tango), con uova ed uccelli di ogni tipo, piccioni, passeri, tucani, galli, tutti rinchiusi nelle loro gabbie. E poi occhi, ali, piume, scheletri.
VI: Mammalia (minuetto), con bocche, lingue, denti, una tigre in gabbia, tapiri, zebre, istrici, armadilli, scheletri, teschi, la catena alimentare.
VII: Simiae (polka), con scimmie, disegnate, animate o reali, di tutti i tipi, babbuini, scheletri.
VIII: Homo (valzer), con il corpo umano ed i suoi organi vitali, l'uomo e la donna, il feto. Solo che, mentre ognuno dei precedenti capitoli si concludeva con il primo piano della bocca di un uomo che mangiava un pezzetto di carne, qui, beffardamente, è uno scheletro umano a cibarsi di quella stessa carne.
La catalogazione enciclopedica, quindi: elegia dell'accumulazione (come in Et Cetera), non tanto per la destrutturazione meccanica della reiterazione dei movimenti, ma per la circolarità, quindi la ripetitività, della trasfigurazione allegorica e dove sfilano, in una suggestiva rappresentazione del ciclo evolutivo, animazioni, disegni, illustrazioni tratte da antiche stampe, animali in carne ed ossa od imbalsamati, dove simboli e metafore, triturati dalle accelerazioni del montaggio ed impastati dai movimenti musicali della colonna sonora, si fondono per astrazione in organica materia nutritiva, chiudendo il cerchio dell'evoluzione e contemporaneamente riavviandone le progressioni.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati