Regia di Christopher Smith vedi scheda film
Pretenziosa opera filmica diretta da Christopher Smith, la cui carriera non vanta certo picchi d’eccellenza. Un buon inizio supportato dalla cura dei costumi. Appropriata ricostruzione degli ambienti. Credibile e coinvolgente il modo in cui è ricreato un cupo Medioevo. In questo caso falciato da un’epidemia devastante. Sporco. Maleodorante. Obnubilato da una religiosità atrofizzante. Ben assemblato il gruppo di una sorta di crociati, chiamati a compiere un’impresa la cui utilità ha ben poco a che vedere col razionale. Ma questo passi. Discrete le interpretazioni di tre attori: i due guerrieri, Sean Bean (Troy, 2004) e John Lynch (Sliding Doors, 1998); il frate novizio, Eddie Redmayne (Les Misérables, 2012). Man mano che il racconto tratto dalla sceneggiatura di Dario Poloni prosegue, la resa per lo spettatore si fa sempre più stanca e illogica. Ma non, ovviamente, perché incamminata a trasformarsi da epica a fantastica. Ma perché gli ultimi quaranta minuti sono un’accozzaglia di forzature senza mordente. Defunti che resuscitano due tre volte. Streghe ‘femministe’. Sequenze di violenza gratuita, poco sorprendente e per nulla funzionale alla continuazione della vicenda. Con un finale rimediaticcio senza nessuna suggestione.
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