Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
Il film di Skolimowski prende le distanze da ogni forma di analisi politica, concentrando il proprio interesse sull'uomo braccato, stanco e affamato in un contesto di natura dominante ed ostile. Grande cinema.
Grande esempio di cinema in cui azione e profondità dei personaggi coesistono in pari dosi e perfettamente miscelate. Skolimowksi riesce a dar vita a un fuggitivo vero (interpretato magistralmente da Vincent Gallo) con tutte le sue paure, i suoi incubi, la fame e il senso estremo di disperazione di cui è preda. L'ambiente in cui ha luogo l'azione, con una natura ostile e dominante, fa inoltre da perfetto contorno a un copione eccezionale. Curiosa la genesi del film, che nasce da alcune voci arrivate all'orecchio di Skolimowksi secondo le quali la CIA utilizzava una base polacca per interrogare detenuti mediorientali più un incidente d'auto avuto dallo stesso regista -causa strada ghiacciata- a soli due chilometri dalla sopracitata base. L'intersezione dei due fatti rappresentò in pratica il soggetto di partenza.
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