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Una sconfinata giovinezza

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Una sconfinata giovinezza

di mm40
6 stelle

Toccante è certo l'aggettivo che più si addice a questa storia di (perdita della) memoria e di (ritorno alla) infanzia. Le parentesi sono doverose, perchè il tono malinconico e quasi leggero - nell'accezione di ben lontano dal soffocante e dal patetico - con cui Avati, anche sceneggiatore, affronta questa storia di alzheimer è innanzitutto omaggio agli anni giocosi delle esperienze, quelli della prima gioventù, la stessa fase della vita interpretata e celebrata in numerose altre opere del regista bolognese (Una gita scolastica come Gli amici del bar Margherita, per citarne due in cui la 'giovinezza' è in primo piano). Inoltre è presente qui un'altra tematica che Avati sviscera spesso, soprattutto nelle sue opere degli anni '00: quella della malattia come 'diversità' fisica, incontrata già nella cecità della Incontrada ne Il cuore altrove come nella follia della Rohrwacher ne Il papà di Giovanna. A parte ciò, non va dimenticato il coraggio di mettere in scena un devastante dramma ormai entrato nel quotidiano di moltissime famiglie come è quello dell'alzheimer e soprattutto di relegare nel ruolo del malato un giornalista: scelta simbolica per un mestiere che della memoria fa praticamente il 90% del suo bagaglio, cosa che rende ancora più grave e commovente la situazione. Insomma, considerando soprattutto che Avati riesce a continuare (da ormai quarant'anni!) a lavorare alla media di un film all'anno e che questa Sconfinata giovinezza è uscito a pochissimi mesi di distanza dal Figlio più piccolo, non sorprende affatto ritrovare un discorso unitario all'interno della sua filmografia, riuscire a orientarsi con relativa facilità fra personaggi, ambienti, argomenti. La coppia Bentivoglio-Neri è azzeccata, come d'altronde non poteva non essere, mentre in un ruolo secondario viene inserito Gianni Cavina, uno degli interpreti favoriti del regista; sono inoltre presenti Serena Grandi, Lino Capolicchio e Vincenzo Crocitti (che scomparirà poco dopo la fine delle riprese). Musiche di Riz Ortolani. 6/10.

Sulla trama

Un giornalista sportivo sui cinquant'anni sta perdendo la memoria. E' alzheimer. La moglie con affetto lo segue nella ricerca del passato: per l'uomo tutto ricomincia dall'infanzia.

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