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Predators

Regia di Nimród Antal vedi scheda film

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La recensione su Predators

di giurista81
6 stelle

Più che sufficiente pellicola d'azione che si rifà al primo Predator pur cambiando l'ambientazione. Per l'occasione ci si sposta su un pianeta alieno, quello dei Predators, anche se sembra di trovarsi in una foresta del giurassico. 
La base di partenza trae implicita ispirazione al cult The Cube da cui viene mutuata l'idea di inserire in un contesto anormale un gruppo di individui rapiti dalle loro occupazioni e ignari di ciò che sta succedendo. 
Rispetto al film di Natali, però, l'opera prende subito la piega dell'action movie perdendo ogni altro riferimento anche se si cerca di far emergere una caratterizzazione negativa dei vari protagonisti. Questi ultimi, infatti, sono stati scelti dai loro cacciatori (i Predators) perché qualificati dagli stessi come dei cacciatori e dunque dei mostri del pianeta Terra (abbiamo un campionario di rivoluzionari, soldati, agenti segreti, assassini condannati a morte, mafiosi giapponesi, guerriglieri russi e via dicendo).
L'opera prosegue con citazioni che sfiorano la scopiazzatura al primo film della serie (il tipo che, in fuga con altri tre compagni, si ferma e decide di attendere il Predator per fronteggiarlo  armato di spada è l'esempio più sbandierato), ma ci sono omaggi piuttosto evidenti anche ad Aliens Scontro Finale (tutta la parte nei sotterranei, con i protagonisti che scappano tra stretti cunicoli armati di mitra braccati dal nemico invisibile), Robocop (la tipa ferita e quasi paralizzata che, strisciando a terra imbraccia un fucile, scruta nel cannocchiale e spara salvando il protagonista proprio mentre il Predator lo sta per infilzare), ma anche Apocalypse Now ricordato, seppur vagamente, dal personaggio interpretato da Laurence Fishburne (il Morpheus di Matrix) in una comparsata che ricorda un po' il Marlon Brando del film di Coppola (come lui, l'eroe militare americano è impazzito).
Molto bella la parte finale, soprattutto lo scontro tra Brody (bravo, non fa rimpiangere Schwarzy anche se il suo personaggio è molto più bastardo e per nulla ironico) e il Predator in mezzo alle fiamme per confondere i visori di rilevamento dello stesso che si basano sul calore umano.
Simpatiche alcune novità come i cani dei Predator (delle sorte di Triceratopi) utilizzati per stanare le prede e i veicoli alati di ricognizione degli alieni.
Il film dunque, nonostante una certa carenza sotto il profilo dell'originalità, intrattiene e si rivela superiore al secondo capitolo della serie e forse anche alla saga Alien vs Predator. A proposito di quest'ultimo film, si ripropone la "mitica" frase pronunciata da Raoul Bova nel film di Anderson: Il nemico del mio nemico è mio amico.
La regia non è male, così come gli effetti speciali anche se Antal opta per un taglio più commerciale rispetto ai due capitoli precedenti. Lo splatter, pur presente, diminuisce. Viene mostrato nella penombra uno scotennamento (che pare ripreso dal videogico Mortal Kombat) e poco altro. La colonna sonora è una variante di quella "storica" di Silvestri. Sufficientemente bravi gli attori. Cammeo breve per Danny Trejo, il Machete di Robert Rodriguez. Fotografia cupissima, specie nella parte finale. Non male. Voto: 6.5

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