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Predators

Regia di Nimród Antal vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Predators

di Paul Hackett
6 stelle

Un piccolo gruppo di mercenari, miliziani e soldati di ventura viene rapito e trasportato su un pianeta ostile, dove si ritroverà ad essere predato da mostri alieni. Qualcuno riuscirà a cavarsela? Il regista ungherese (ma nato in America) Nimrod Antal riprende in mano la saga dei terribili predatori extraterrestri, arrivata, tra sequel e spin off, alla quinta puntata,  riportandola al punto di partenza, ossia al capolavoro girato nel 1987 da John McTiernan con Arnold Schwarzenegger. "Predators", infatti, più che un seguito del capostipite, è un vero e proprio remake (o, al limite, un sequel-fotocopia) con nuovi personaggi: un film che recupera orgogliosamente lo spirito da b-movie, pochi fronzoli e tanta sostanza (o, se preferite il gergo calcistico, palla lunga e pedalare), che aveva caratterizzato l'indimenticabile pellicola di un quarto di secolo fa. Antal dirige in maniera asciutta e, in qualche modo, "classica", la fotografia è funzionalmente cupa ma rende abbastanza difficile discernere gli accadimenti sullo schermo, il cast è piuttosto altalenante: destabilizza alquanto vedere un (bravo) attore come Adrien Brody in un ruolo così "sporco" e lontano dalle sue corde, nonostante l'inaspettata "tartaruga" di addominali sfoggiata nelle inquadrature a torso nudo (anche i "secchioni" vanno in palestra, verrebbe da pensare), incuriosisce il bel volto di Alice Braga (nipote della famosa regina delle telenovelas Sonia), fa sempre piacere vedere all'opera un buon attore come Laurence Fishburne, aumenta ancora di più l'antipatia per Topher Grace... per il resto tante "brutte" facce da caratteristi del cinema d'azione, tra le quali spicca quella, probabilmente, peggiore (o migliore, a seconda dei punti di vista) del chicano Danny Trejo, attore feticcio del regista/produttore Robert Rodriguez, ragazzaccio tarantinato che sovraintende giulivo all'operazione "Predators". Il risultato finale, seppur non indegno, è abbastanza inutile: perché perdere tempo con un remake se c'è l'originale, immensamente più affascinante? Le stelle sarebbero due, ma ne aggiungo una di empatia... in fondo, come Antal e Rodriguez, anch'io sono sempre stato un grande fan del classico "Predator".

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