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Predators

Regia di Nimród Antal vedi scheda film

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La recensione su Predators

di bradipo68
4 stelle

L'ho visto, l'ho rimuginato, ho cercato di capire ma non sono arrivato a nulla. Che roba è Predators?
Il remake del film di McTiernan con la "s"? Un sequel, un postquel, un newquel, un reboot , un hobbit? Oddio, forse l'ultima mi sento di escluderla.
E' la testimonianza ulteriore che a Hollywood mancano idee quindi ritirano fuori dal cassetto film del passato riciclandoli per spremere fuori altri dollaroni?
Ci sono un messicano, un'israeliana, un giapponese, vari altri personaggi e Adrien Brody che sono caduti in una giungla.
Adrien Brody?
Quello che vinse l'Oscar per Il pianista?
Quello che ultimamente sta passando da una nefandezza all'altra, compreso Dario Argento e il torero più famoso del mondo?
Qui da bravo testimonial della sua palestra e della sua marca preferita di anabolizzanti si presenta con l'occhietto a fessura,la bocca contratta per sembrare più truce e il bicipite nudo.
Adrien Brody ha messo su i bicipiti e ha pure l'addome a tartaruga.
Anche le scamorze nel loro piccolo si inkazzano.
Dicevamo dello spunto da barzelletta:otto tipi diversi di umani(tipizzati manco fossero i Village people:c'è lo yakuza,l'ammazza ceceni, la cecchina israeliana, il narcotrafficante messicano, il pluriricercato e Adrien Bordy assieme ad altri due o tre) messi in scenario silvestre(come nel primo Predator o anche come in Lost) a cercare di sopravvivere nella nostra new sensation del survival horror.Uno spunto mutuato da The Cube o dalla saga di Saw in cui l'unico motivo di interesse è il pronostico sull'ordine dei decessi.
E se qualcuno pensa che moltiplicando miracolisticamente i predators il film acquisti interesse ,beh si sbaglia di grosso.
Antal si muove anche discretamente, riesce a tirare fuori quel pugno di sequenze che almeno danno un perchè alla visione(soprattutto nella seconda parte, più dark e claustrofobica), ma questa è la sagra del deja vu che inevitabilmente fa pensare a quel cult anni 80 senza la "s" in cui i bicipiti a mappamondo di Schwarzy non risultavano neanche così disturbanti, così come la sua incapacità cronica ad avere una-espressione-una su quella faccia che pareva intagliata nella roccia del monte Rushmore.
Rabbrividisco quando leggo di sottotesti politici e di un film anni '70 appena scongelato e dato in pasta al terzo millennio: qui l'unico sottotesto che riesco a leggere è quello del frusciare dei dollari che il produttore Robert Rodriguez( che sicuramente conosce a menadito l'originale) sperava di contare. Non gli è andata benissimo ma neanche così male per cui il solito finale aperto autorizza a pensare a un futuro capitolo.
L'unica cosa rimarchevole a mio parere è il cameo di Fishburne, la cui follia accoppiata al cuore di tenebra della giungla lascia intravedere riflessi della megalomania kurtziana.
Ma è solo un lampo nella notte più buia.
Spero solo che Adrien Brody cambi agente o cambi spacciatore.
Una volta era uno dei migliori attori della nuova leva hollywoodiana.

Su Nimród Antal

qualche guizzo nel mare magnum del deja vù

Su Adrien Brody

mostra i muscoli e non solo metaforicamente

Su Alice Braga

rodrigueziana (nel senso di Michelle) fino al midollo

Su Topher Grace

simpatico come un cactus nelle mutande

Su Laurence Fishburne

cameo degno di nota

Su Danny Trejo

muore troppo presto

Su Mahershalalhashbaz Ali

il suo nome è più lungo della parte che recita...

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