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Tournée

Regia di Mathieu Amalric vedi scheda film

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La recensione su Tournée

di Stuntman Miglio
8 stelle

Un carrozzone burlesque on the road; è anche in questi termini che si può fotografare il pregevole esordio alla regia del poliedrico e talentuoso interprete francese Mathieu Amalric. "Tournée" però è molto di più, è Cinema con la c maiuscola, intenso e stratificato, lontano dall'esercizio di stile fine a sé stesso. Un film che riesce ad essere allo stesso tempo vitale e malinconico, sguaiato e dolcissimo, uno spaccato di showbiz tutt'altro che edulcorato, sincero e dolorante, in grado finalmente di mostrarci volti e personaggi umani e non proiezioni asettiche incapaci di creare qualsivoglia empatia (vedi "Somewhere" di Sofia Coppola). Sarà perché lo spettacolo messo in piedi da Joachin Zand, ex produttore televisivo caduto in disgrazia - lo stesso Amalric, fottutamente grande alle prese con un protagonista tanto volubile ed affascinante quanto fragile e scostante - è intrattenimento allo stato puro: ammiccante, malizioso, dirompente, eccentrico ai limiti del kitsch ma in grado di coinvolgere genuinamente senza doppi fini. Il fulcro della pellicola però sta nel dietro le quinte, in quella disperata voglia di rivincita, nella solitudine lontano da casa (le attrici di Joachin arrivano tutte dall'America), nelle difficoltà ad ottenere una sala dove esibirsi, nell'instabilità affettiva dettata dal nomadismo artistico, nella consapevolezza di essere diversi da molti e di trovare il proprio posto solo in compagnia di spiriti affini. In "Tournée" ci sono diverse sequenze che colpiscono e altre addirittura che commuovono; merito di un cast strepitoso chiamato in causa a raccontare la propria storia di vita (le interpreti sono vere cabarettiste di new burlesque) con un entusiasmo ed un trasporto contagiosi. E merito dell'Amalric regista, bravo nel concedere i giusti spazi alle sue muse, intelligente nell'alternare i momenti di vita dentro e fuori dal palcoscenico, deciso e comunicativo senza dover ricorrere a movimenti virtuosi di camera ma svelando un notevole gusto per l'inquadratura. Valido anche il commento musicale, a partire dai ritmati titoli di testa sulle note di Have love will travel dei The Sonics, per arrivare ad intense performance in presa diretta di Dream On (Aerosmith) ed I will (Radiohead) ovviamente riarrangiate in chiave femminile. Un'opera prima interessante ed appassionante che ipotizza il suo paradiso in un ultimo grande show ma questa volta destinato unicamente agli addetti ai lavori.

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