Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Splendido.
Lo sceneggiatore vero, Scarpetta, non fatica a mettere in rilievo quello che appare vero: la normalità, la media, è formata da pazzi. Con le loro sofferenze, cui reagiscono producendo delle vere manie.
Son passati più di cento anni, ma questo messaggio vale sempre. E acquista un valore più grande perchè non è circoscritto alla sola realtà campana, o italiana: probabilmente vale ovunque.
Nella recita delle parti vale molto di più quello che si deve difendere ad ogni costo, per semplice narcisismo: anche i meglio inseriti nella società, come i protagonisti che sono tutti abbienti, sono costretti più che altro a soffrire, e a costruirsi ruoli eccezionali, pur di non emendare i propri difetti con più umiltà.
E la prospettiva, qui mostrata, è che per via di questa superbia nessuno facilmente riesce a sottrarsi a questa finzione collettiva, dove fa la figura del pazzo, appunto.
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