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Eichmann

Regia di Robert Young (I) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Eichmann

di pippus
8 stelle

"Cosa ci dice dei 500.000 bambini che ha mandato a morire nei campi di sterminio, non prova rimpianti?" - dopo alcuni secondi - "Ma...erano ebrei !"

Ieri sera in seconda serata tv vedo in programma un interessante titolo: “Eichmann” !

L’argomento è oltremodo conosciuto dal sottoscritto ma, non avendo mai visto il film in questione, vado a leggere incuriosito l’unica opinione presente su queste pagine (negativa) che, ahimé, parrebbe presagire nulla di buono.

A maggior ragione decido di non perdermi la visione. E a questa mi sarei limitato se non avessi sentito subito dopo l’impellente obbligo morale di equilibrare i giudizi portandoli, se non altro, in condizione di parità. Questo il motivo che mi ha spinto a redigere questa breve opinione sul lavoro di Robert Young.

Trattandosi di un film documentario non ci si poteva aspettare una diversa sceneggiatura che solo potenzialmente avrebbe potuto essere leggermente più briosa ma che, oggettivamente, a mio giudizio risulta comunque indubbiamente realistica.

La pellicola verte esclusivamente sulla vicenda dell’ufficiale nazista in terra d’Israele. Eichmann venne tradotto segretamente dall’Argentina attraverso quelle che erano state un misto tra incredibili e fortuite manovre dei servizi segreti israeliani, ovvero il temibile ed efficiente Mossad.

Young riesce a trasfondere nello spettatore lo spirito di esultanza misto a odio (che coinvolse tutti coloro che inizialmente ebbero a che fare con il processo) che la vicenda suscitò nell’opinione pubblica israeliana (e non solo) in quei mesi.

Troy Garity (ottimo interprete del capitano Avner Less al quale spettavano i quotidiani interrogatori in carcere dell’imputato) è bravissimo nel ritrarre un quadro molto fedele dei problemi che lui e la sua famiglia dovettero affrontare (la collettività mal tollerava che al criminale, definito dalla Arendt  “L’incarnazione dell’assoluta banalità del male”, venisse accordato un regolare processo con tanto di avvocati difensori);  a maggior ragione a favore di colui che, nonostante le innumerevoli testimonianze di sopravvissuti (oltre a quelle di alcuni “colleghi” durante il Processo di Norimberga), con buona dose di protervia non lasciò mai trasparire un seppur minimo barlume di pentimento, anzi, tutt’altro.

A Thomas Kretschmann si deve l’insuperabile interpretazione di Eichmann, e d’altra parte non si potrebbe avere di meglio, ormai Kretschmann sembra avere cucita addosso la mise dell’ufficiale nazista per eccellenza!

                                                                          - breve parentesi- 

( lo ritroviamo infatti sia nel film “La Caduta” che nel più famoso “Il Pianista” dove interpreta l’ufficiale Wilm Hosenfeld , colui che salverà la vita a Szpilman e che – aspetto poco divulgato  ma che mi piace ricordare come nozione di cultura generale - grazie a questo fatto storico non salvò purtroppo la propria vita ma, dal dicembre 2008, figura tra i “Giusti tra le Nazioni”, decisione presa dall’ ente israeliano “ Yad Vashem” a cui il figlio stesso di Szpilman, Andrzej, aveva rivolto domanda).

Al termine del processo, a causa delle incontestabili e palesi prove di colpevolezza (altro che confessioni estorte con la forza, come qualcuno osa affermare e che la storiografia assolutamente nega) corroborate dall’assenza della men che minima ammissione che non fosse quella di aver meramente eseguito gli ordini dei suoi superiori (Heydrich in primis), il 31 maggio del ‘62 Eichmann venne giustiziato, e la sua rimane l’unica esecuzione capitale portata a compimento su territorio israeliano.

Non posso aggiungere altro se non consigliare ai patiti di storia (finanche ai curiosi), qualora capiti in programmazione, di non perdersi quest'opera che, pur non essendo certamente un capolavoro, rispecchia una lucida e affidabile testimonianza storica (assolutamente non enfatizzata ) di quello che fu uno degli avvenimenti che quindici anni dopo la fine della seconda Guerra Mondiale riportò sulle prime pagine il funereo e sinistro nome di Adolf Eichmann, comprimario di quella che è stata una fra le maggiori increspature sull’oceano degli eventi che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto. Increspatura non dovuta ai capricci della natura (non mancando i quali parrebbe già di per sé saggio non cercarne altri ), bensì all’uomo, e da lui ordita e messa in atto nei confronti dei suoi simili! 

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