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Il concerto

Regia di Radu Mihaileanu vedi scheda film

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La recensione su Il concerto

di michemar
6 stelle

Io invece vorrei cominciare a mettere ordine nel commentare questo film. Ho atteso qualche giorno a scriverne perché ero molto perplesso nel leggere i commenti dei “colleghi”: vedovo troppa euforia e anche troppa generosità. Mettere ordine vuol dire cominciare a distinguere i tre fondamentali capisaldi di questo film (più rumeno che altro): la trama, l’opera cinematografica e la musica.

La trama è una storia sicuramente fantasiosa, direi quasi una favoletta. Infatti il film racconta del sogno di un eccellente musicista accantonato dal potere politico di tornare a dirigire un’orchestra che non esiste, in un posto inarrivabile. Ma fin qui tutto è accettabile. In fondo è una bella trama per un bel racconto, anche per il cinema. Ma ecco che la trama diventa una favola: è mai possibile che si possa suonare una sinfonia con una orchestra e una violinista di fama internazionale senza uno straccio di prova? Per giunta in un teatro esigente e per un pubblico altrettanto esigente? E’ mai possibile per un direttore d’orchestra di punto in bianco alzare le braccia e la bacchetta e far partire la musica e i musicanti? Anch’io ci riesco, ma davanti al mio adorato impianto di alta fedeltà!

L’opera cinematografica è certamente a mio parere un bellissimo prodotto. La regia (di tipica impronta est-europea) è apprezzabilissima. Gli attori svolgono il loro compito in maniera straordinaria. Sono bravissimi e simpaticissimi. I dialoghi sono veramente divertenti ed il ritmo è elevato. Senz’altro un film da vedere, quindi.

Ma ciò che a mio parere fa scrivere giudizi esaltanti su questo film è l’equivoco principale e caratteristico dell’opera. La musica! Che non è una colonna sonora, come scrive RED GRAVE prima di me. Grazie al cavolo! è la sinfonia per orchestra e violino di Tchaikovsky! Tutti scrivono che alla fine si sorride e piange, di gioia, di emozione, di commozione. La verità è che nel finale del film ci emozioniamo tutti per la grandiosità della musica: travolgente, emotiva, armoniosa, suonata alla perfezione. Il tutto si unisce al racconto che termina in maniera felice per i nostri eroi e quindi, come le belle favole, tutti sono felici e contenti. E noi usciamo dalla sala felici ed emozionati perché travolti dalle note di uno dei più grandi musicisti dell’umanità.

Ma noi appassionati della Settima Arte lo sappiamo. Il cinema è spesso una favola e ne amiamo i suoi sogni. Comunque da vedere (e forse da non ascoltare: ma perchè diavolo i protagonisti parlano come i russi parlano in italiano?).

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