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Triage

Regia di Danis Tanovic vedi scheda film

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La recensione su Triage

di supadany
6 stelle

VOTO : 6+.

Raramente mi capita di imbattermi in film come questo “Triage” che ti lasciano una gamma molto ampia di sensazioni che spaziano da quelle più positive a quelle più negative.

Un contrasto evidente che può sfociare comunque in amore incondizionato, ma anche in odio profondo, nel mio caso mi fermo a metà strada.

Mark (Colin Farrell) e David sono due fotografi di guerra che lasciano le loro fidanzate (la compagna di David sta per partorire) per recarsi in Kurdistan.

David sente il pericolo all’orizzonte e decide di tornare a casa precocemente, ma è convinto dal compagno a rimanere ancora un paio di giorni.

Di lì a poco vediamo Mark in fin di vita, accompagnato al campo dove il medico presente è “costretto” a differenziare i feriti curabili da quelli più gravi e a quest’ultimi anticipa la morte con un colpo di pistola.

Al suo ritorno a casa Mark avrà più problemi psicologici che fisici e del compagno pare non ricordarsi nulla, fatto sta che non è rientrato.

Grazie ad un anziano psicologo (Christopher Lee) riuscirà a fare i conti col suo tormento esistenziale e a raccontare tutta la celata verità sui fatti.

Danis Tanovic torna ad affrontare temi legati alla guerra (e lo farà ancora con “Cirkus Columbia”), ma lo spirito è ben distante dal suo più importante titolo (“No man’s land”).

Soprattutto però il film, pur lasciando più che intravedere cose importanti, sbanda pericolosamente in più di una circostanza.

Dapprima in una serie pericolosa di cambi di prospettiva, ma più in generale sono sovente presenti situazioni e dialoghi vagamente irritanti ed altre scelte paiono illogiche o quanto meno poco congeniali alla causa.

Così il dottore del campo pare un sadico che si trova in quella situazione solo perché applicare il “triage” gli provoca gusto (in un paio di dialoghi è quasi sprezzante, per esempio quando parla con Mark gravemente ferito), ma soprattutto la rivelazione finale sulla scomparsa di David, che peraltro si intuisce fin da subito essere il cardine di tutto il film, è costruita, a parer mio, male (molto improbabile la decisione presa da Mark sul fiume, quando c’erano altri modi più convincenti, e facili da accettare, per completare il triage).

Detto questo il film regala anche momenti molto coinvolgenti, pur non riuscendo per nulla a mantenere il mistero, con una buona scorrevolezza ed alcuni frangenti molto ben studiati (compreso il salto sulla poltrona quando viene raccontato il ritorno al campo dei due fotografi).

Dunque “Triage” è senza dubbio un’opera irrisolta, e che poteva essere raccordata meglio per tanti aspetti, ma al contempo mantiene un fascino tutto suo che gli permette, almeno per me, di non passare per una vera e propria bufala a 360°.

Comunque peccato, poteva venirne fuori un grande film.

Su Danis Tanovic

VOTO : 6+.
Non pare avere le idee molto chiare nella gestione generale del racconto, ma in alcune scene gli riescono anche molto bene.
Altalenante, peccato.

Su Colin Farrell

VOTO : 6.
Ci prova, si impegna molto, ma quando deve mostrare gli evidenti problemi psicologici del suo personaggio vacilla parecchio.

Su Paz Vega

VOTO : 6.
Adeguata.

Su Christopher Lee

VOTO : 6++.
Esperienza a josa in un ruolo dalle origine nefaste.

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