Espandi menu
cerca
Hatchet

Regia di Adam Green vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2990
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Hatchet

di undying
5 stelle

Primo capitolo di una trilogia horror semiseria, diretta da Adam Green in omaggio al teen slasher anni Ottanta. Cast di attori simbolo dell'epoca con ritorno di Kane Hodder in un ruolo stile Jason Voohrees (Venerdì 13).

 

locandina

Hatchet (2006): locandina

 

Un gruppo di persone decide di passare il "Mardi Gras" diversamente dal solito, affidandosi a Shawn (Parry Shen), guida che promette - per qualche decina di euro - di accompagnarli in tour presso una palude che ha fama d'essere stregata. In effetti l'area è interdetta per via di una serie di crimini compiuti (secondo leggenda metropolitana) da Victor, immortale spettro del figlio deforme di Crowley (Kane Hodder). Quando i turisti sono costretti per via d'un incidente ad abbandonare il battello, scoprono che la mostruosa creatura esiste per davvero.

 

image host

Hatchet: scena 

 

Secondo lungometraggio di Adam Green che segue, non a caso, la commedia Coffee & donuts (2000). Non a caso perché in Hatchet il regista (anche sceneggiatore e per una manciata di secondi attore) tenta in maniera poco convincente di mettere assieme horror viscerale (garantito da espliciti effetti splatter) e ironia. Sviluppando una trama ispirata in maggior modo a Venerdì 13 (Sean S. Cunningham, 1980), labile quanto un foglio di carta velina, Green riempie il film di pessime battute, dialoghi inaffrontabili e personaggi che agiscono in maniera ovviamente del tutto illogica. Se quindi ai testi Hatchet lascia molto a desiderare, Green come cineasta ha però talento e riesce a girare un film esteticamente avvincente, con belle location, una suggestiva fotografia e disgustosi (quindi riusciti) effetti speciali old school, tutti rigorosamente eseguiti con protesi, lattice e quintalate di sangue artificiale. Che l'intenzione sia poi quella di omaggiare lo slasher degli anni Ottanta lo testimoniano non solo i grossolani difetti, ma soprattutto la presenza degli attori simbolo di un'epoca. Ecco così apparire per primo Robert Englund (in un cameo onestamente terribile), Tony Todd (in una particina peggiore di quella attribuita ad Englund), John Carl Buechler (1952 - 2019; effettista e regista, qui anche autore dei trucchi) e ovviamente Kane Hodder nel duplice ruolo di padre e figlio della raffinata famiglia Crowley [1].

 

beltsander

Hatchet:  Amara Zaragoza 

 

Nella sua semplicità, Hatchet non annoia e trascina - in maniera piacevolmente banale - lo spettatore in una coloratissima festa di sangue. Il finale aperto annuncia le intenzioni di realizzare un seguito che in pratica giunge a distanza di pochi anni (2010). In virtù del suo effetto nostalgico, pur se non lo avrebbe meritato, Victor Crowley (evidente personaggio alla Jason, aggiornato al nuovo millennio e interpretato dallo stesso attore, Kane Hodder) compare addirittura in Hatchet III (2013) e in un quarto capitolo (2017), che porta per titolo il suo stesso nome. La tetralogia offre in realtà un'unica storia che si sviluppa ininterrottamente nell'arco di pochi giorni. Da segnalare che il titolo trae in inganno essendo errato: per definizione l'accetta è una piccola ascia con una sola lama, mentre lo strumento a doppia punta utilizzato da Crowley non è, in effetti, un'accetta. Consigliata la visione del film su "Amazon Prime", pur se non integrale è equivalente, per durata, a quella disponibile in home video (Home Movie) ma qualitativamente, data la definizione audio e video in HD, di livello nettamente superiore.

 

NOTA

 

[1] Robert Englund, Kane Hodder e Tony Todd erano già apparsi assieme in The Wishmaster (Robert Kurtzman, 1997). Kane Hodder e Robert Englund saranno di nuovo presenti anche in Fear Clinic (Robert Hall, 2014).

 

image host

A destra: John Carl Buechler (1952 - 2019)

 

"Emostatico sacro o alchimistico, il sangue era ritenuto un potente rimarginatore. Dal sangue umano si distillavano anche un olio e un sale con cui si preparava il lapis rubeus che ne stagnava il flusso. Nelle amputazioni, Bartolomeo Maggi (1477-1552), medico di Giulio III, interveniva con creta impastata nell'aceto, mentre, quasi un secolo dopo, Cesare Magati, medico e cappuccino (1599-1647), consigliava nel De rara medicatione vulnerum sterco di asino o di cavallo cotto nell'aceto applicato come cataplasmo. Sembra che anche il sangue di gallina venisse usato con buoni risultati nella medicazione di piaghe e ferite."

(Piero Camporesi)

 

Trailer 

 

F.P. 05/03/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 80'36")

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati