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Daybreakers. L'ultimo vampiro

Regia di Michael Spierig, Peter Spierig vedi scheda film

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La recensione su Daybreakers. L'ultimo vampiro

di Stuntman Miglio
4 stelle

"Daybreakers" ovvero : cosa succederebbe in un mondo in cui i vampiri hanno preso il sopravvento e l' essere umano funge solo da approvvigionamento ematologico ? Niente di che in realtà ; a riprova che l'immortalità è un concetto sopravvalutato, i non morti si organizzano e si "civilizzano" esattamente come avrebbe fatto (e come fa) il loro stesso cibo animato. Multinazionali, esercito, avidità, egoismo e addirittura episodi di razzismo e soppressione verso specie diverse ed in disgrazia come i subsiders : nosferatu reietti costretti a sbranarsi fra di loro in mancanza di materia prima umana. Già, perchè le riserve "naturali" di plasma sono in esaurimento e la ricerca di un surrogato ad opera di alcuni ricercatori zannuti sembra non dare alcun esito positivo. Questo sino a quando uno di loro non entra in contatto con un gruppo di superstiti a sangue caldo che avranno da offrirgli non solo una soluzione al problema "fame nel mondo" ma una vera e propria cura pronta a rimettere le cose al loro posto. Questo è quanto, niente di particolarmente originale o trascinante. "Daybreakers" dei fratelli Spierig è l' ennesimo film di genere che ha il suo maggior difetto nel venire alla luce in un momento in cui il filone vampiri ed affini è decisamente inflazionato o peggio ancora : abusato. Ecco quindi che alcune idee di sceneggiatura ed alcune sequenze indovinate dal punto di vista della messa in scena passano in secondo piano rivelando invece i limiti di una sceneggiatura che esaurisce tutto quello che aveva da dire nella prima metà proseguendo poi per inerzia fra sequenze action già viste e processi di "umanizzazione" piuttosto prevedibili. Nonostante ritmo e tensione siano altalenanti, la visione non annoia ed Ethan Hawke - nei panni del protagonista - regge bene il ruolo del vampiro pentito, cosa che invece non riesce bene a Willem Dafoe piuttosto a disagio nei panni del buono eccentrico. L' antagonista infine tocca ad un Sam Neill che si limita a rifare se stesso attingendo al suo già vasto repertorio di villain dal piglio sadico-malefico. Tutto nella norma, senza paticolari emozioni. Un' altra insignificante goccia (di sangue) in quell' oceano che è l' horror o pseudo tale.

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