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Impotenti esistenziali

Regia di Giuseppe Cirillo vedi scheda film

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La recensione su Impotenti esistenziali

di FilmTv Rivista
4 stelle

«Ma tu al governo chi manderesti?» chiede Tinto Brass a Giuseppe Cirillo, factotum di Impotenti esistenziali nel ruolo di se stesso. L’autonominatosi crociato contro l’ipocrisia, di turchese vestito («per portare colore in questo mondo grigio», testuale), risponde: «Adriano Celentano, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Marco Travaglio, Giampiero Mughini, Emma Bonino». Cirillo, fondatore del partito “Preservativi Gratis” e della Scuola Italiana di Corteggiamento, noto anche come Doctor Seduction, mette in scena se stesso (con tanto di numero di cellulare nei titoli di coda) in una serie di quadretti nei quali spiega la sua visione del mondo. Che è nulla. E il film? Peggio di uno spot di una Tv locale alla fame. Alfiere della libera sessualità, aspirante Ron Hubbard, si dichiara a favore dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica (motivazione? «Ruba meno dello Stato»). «Le donne hanno il diritto di godere», afferma l’inventore del “Bibidet” (perché lavarsi da soli dopo il sesso?), nonché teorico del “Bascalcio” (sì: mix di basket e calcio) che per risolvere il problema del razzismo suggerisce di chiamare i neri «cioccolata», i cinesi «limone» e i bianchi «albicocca». Girato (?) in digitale e costo dichiarato di 600 mila euro (e dove stanno?), Impotenti esistenziali è un insulto all’intelligenza, al cinema, alla convivenza civile.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 11 del 2009

Autore: Giona A. Nazzaro

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